bisognerebbe inventare
un alfabeto nuovo
per scrivere
del dolore più cupo,
terribile tanto
quanto l'amore.
del desiderio ardente
di lasciarsi disfare
dal sole feroce,
diventare sabbia
affogare nell'onda che torna
sempre,
all'infinito.
Come un bambino
leggevo le nuvole e i cieli
come segni
come prove d'amore
come promesse da rivendicare.
Ora mi restano
tra le mani
corolle di preghiere sfiorite
cieli senz'occhi.
parlare sarebbe
usurpare le dolenti lacrime
a chi ne ha il più atroce diritto
posso solo prestare le mie
sperando che assomiglino
ad una qualche preghiera.
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