3 maggio 2018

fuori dal mondo

Mia sorella Anna ed il suo germanico consorte W. ci hanno invitato nella casetta di campagna della di lui Famiglia.
Un luogo incantato come solo i posti in culo nel deretano dei lupi sanno essere. Perchè ti dimentichi dove ti trovi. Nel mio caso, spesso, non l'ho mai saputo, geograficamente parlando.
Dopo il mio personale trauma dovuto al percorso lungo una specie di mulattiera a tornanti effettuato nottetempo con la nostra mastodontica 7 posti, per quello che mi riguardava, eravamo certamente in Paradiso.
A conferma di ciò c'era ad attenderci una pantagruelica grigliata di salsiccia alle ore 23.00.
Forse eravamo davvero precipitati giù per un pendio lungo la strada ed ora ci trovavamo nell'aldilà.
La casetta, in realtà è un castello con tante stanze quante le storie da raccontare sulla Famiglia W., nonchè sulla famiglia che precedentemente la abitava. Probabilmente manca solo un fantasma.
Quello che voglio ricordare per sempre di questi giorni incredibili lo colloco in una lista, che sennò rischio di essere verbosa e sdolcinata.
-l'accoglienza della nostra chiassosa e spesso puzzolente famiglia
-il prato, le orchidee selvatiche, i gusci di chiocciole
-la bellissima passeggiata avventurosa culminata in una mangiata memorabile
-il fuoco e i bambini che restavano davanti ipnotizzati meglio che la playstation
-Mario che faceva il piccolo fuochista
-i racconti di W., grande affabulatore, che saprebbe rendere interessante una giornata in coda alle poste
-la pizza cotta nel forno a legna
-le tagliatelle fatte con mia sorella, che erano 10 anni che non le facevo più
-i panini cotti in casa
-la conoscenza di un prete che è uno dei più importanti pittori ed esperti di icone (ma non altrettanto di galateo)
-essere entrata in una casa abbandonata (anche se non del tutto perchè sono una gran fifona)
-le chiacchere con mia sorella
-il sentirsi ospiti ed amati
-il vento
-vedere i Fantastici che hanno giocato tra loro con niente, ovvero due palline da tennis e un pallone da calcio che costantemente finiva giù dal pendio e si stracannavano ad andarlo a recuperare.










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