23 gennaio 2019

i blog fantasma



Ho notato che moltissimi (quasi la maggior parte) dei blog che seguivo a tema famigliare, ovvero resoconti più o meno spassosi delle vicende domestiche, sono morti.
Molti di questi blog, abbandonati come relitti nel mare acritico di internet, si lasciano trasportare alla deriva, ripescati ogni tanto da link sopravvissuti e casuali, presenti in altri blog, o su pinterest.



E' tristissimo vedere che l'ultimo post, l'episodio di una cacca di tre-enne sul tappeto e allo spassoso modo con cui il padre-scalzo-se ne sia accorto, sia risalente a 6 anni fa, e che da allora, nel mondo virtuale, quella famiglia è sparita.
Come in quei film dell'orrore in cui c'è ancora la tavola imbandita con i piatti fumanti, ma tutti gli abitanti sono misteriosamente e improvvisamente volatilizzati.
Ho riflettuto sul fenomeno di questa forma di abbandono.
E l'unica spiegazione che mi sono data- forse un pò proiettiva?- è che fa fico scrivere finchè da raccontare ci sono simpatici siparietti di bambini che offrono spunti per aneddoti esilaranti, o resoconti di gita ai musei, o il nuovo arredamento in tinte pastello della cameretta in stile nordico.
Invece poi, quando i figli crescono, gli puzzano i piedi e le ascelle, parlano a mala pena e con un linguaggio poco comprensibile- ma per niente divertente o coccoloso-, non vogliono più farsi vedere in giro con i genitori, tanto meno ad un museo, dormono in una specie di stalla, ti passa la poesia.
E quello che hai da dire, mica lo scrivi sul blog, lo confidi all'amica che ti consola dicendo che anche il suo non fa la doccia da 15 giorni, vuole installare instagram e grugnisce.
Ma ti guardi bene dal condividerlo urbe et orbe, e non perchè ci tieni alla privacy dei tuoi figli, ai quali-ormai 13enni-tra l'altro- dovresti trovare altri nomignoli che non siano Hobbit, Orsetto DePuh, Pulce o Trottolino, viso che oramai ti mangiano in testa.
Male che vada, gli autori trasformano il blog in uno culinario, più neutro, consolante e senza brutte soprese.
Io invece no.
Lo scrivo.
Che una mi guarda torva come Mercoledì degli Addams, e il suo hobby è sbattere le porte in faccia alla sottoscritta, l'altro si chiude nella sua camera (a gas) tutto il pomeriggio, quell'altra ancora si lava anche troppo, mi ruba il rimmel e mi contesta i 10 minuti in bagno.
SuperMario per ora è ancora coccoloso, lo ammetto.

Per il resto, aneddoti carini, pochi.

3 commenti:

  1. ahahahah.....mi hai fatto ridere in una giornata iniziata veramente storta. Anche il mio è uno di quei blog semi abbandonati...semi perchè ogni tanto ricompaio ma certo prima scrivevo quasi tutti i giorni mentre oggi va bene se scrivo una volta a settimana. Nel mio caso il punto è che ho effettivamente meno tempo, ho cambiato orari io e loro e aggiunto cose da fare il che inevitabilmente ha portato a dei tagli qua e la...oltre questo ho notato io per prima, che gli argomenti sono inevitabilmente cambiati. I miei post principali erano di sfogo per le cose che non giravano per il verso giusto, per le difficoltà che incontravo, per le notti insonni, i malanni frequenti, terrible two, three e via dicendo...oggi più che sfogarmi, racconto, la maggior parte dei problemi di allora non esiste più. Ce ne sono altri ma forse non così eclatanti da raccontare o da richiedere uno sfogo, o forse mi sono semplicemente abituata. Scrivo poco però leggo sempre tanto. ;-)))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti credo che uno dei motivi dell'abbandono sia anche e soprattutto la mancanza di tempo o di entusiasmo. La stanchezza, le diverse prioritá. Sono io cje attribuisco agli altri il mio sentire: cioè che il blog cambia quando i figli crescono e i problemi sono più complessi,meno condivisibili, sdrammatizzabili. Ls mia, quella di scrivere, é una terapia, una necessità non letteraria, ma interiore. Serve per riscrivere la mia percezione delle cose e mettere in fila sentimenti, renderli inoffensivi, più razionali e quindi alla fine, essere migliore. Ora parlo meno dei figli, e piu di me, e questo credo voglia dire qualcosa. Forse non mi citeranno per danni...

      Elimina
  2. Rimarremo in due, allora, imperterrita a raccontare semplicemente la realtà...che di poetico normalmente non ha nulla!

    RispondiElimina