25 settembre 2020

Anniversari, martelli pneumatici, sala parto per pesci

 Io e il Gmarito il 20 settembre di 17 anni fa, 40 gradi e un'estate che non voleva finire, ci siamo fatti una promessa folle e sovversiva, ma allora non ce ne rendevamo pienamente conto. D'altra parte, se vuoi vivere, non devi conoscere in anticipo tutte le fatiche che ti aspettano: la simbolica tavoletta del water alzata, le poppate ogni 2 ore, le smagliature, pestare i lego con i piedi nudi, i pidocchi, le recite scolastiche, i peli dei gatti, i pesci bullizzati e i lutti ittici.


Io amo le sosprese, per cui ho organizzato il venerdì pomeriggio per il sabato una cena in un ristorante stellato e fuga romantica con vista lago infinita.



Perchè la vita già ti riserva altre, meno amene, che vanno bilanciate artificiosamente in qualche modo, per esempio cercando di trovare ogni occasione buona per festeggiare.


I lavori nei territori occupati proseguono, anche se tutto è diverso da come me lo aspettavo: più sporco, più disorganizzato (lato mio), più imprevedibile, più faticoso. Senza contare che il peggio deve venire, ma io proseguo con l'atteggiamento della negazione, che mi consente di affrontare il problema solo quando non posso farne a meno.


Anche perchè, nel frattempo il sonno mi è stato tolto, più che dal problema dello svuotamento degli armadi, dalla morte precoce e inspiegabile di un pesce Platy. Nel cuore della notte, addentrata ormai nel mondo nerd dell'acquariofilia, ho appreso su internet le decine di malattie, batteri, virus e infezioni da film horror che possono colpire i pesci, tanto che praticamente è un miracolo che ci sia ancora vita nell'acqua. 

Mentre scrutavo i pesci alle 3 di notte a caccia di sintomi, e trovando riscontro di almeno una dozzina di morbi e contagi,uno dei quali probabilemte, stando ai sintomi, l'ho contratto pure io, mi sono accorta che uno dei 6 pescetti neon, quelli che raffigurano la nostra famiglia, presentava segnali allarmanti: se ne stava tutto tremante in un angolo, incapace di nuotare, ormai privo di pinne. Mutilato. Ovviamente non ho più dormito.



L'indomani sono tornata nel negozio dei pesci. Forse il proprietario pensa che sto tentando una sorta di approccio. In mano avevo un sacchetto con dentro il pesce moribondo e in testa tante domande.

Per esempio, per sapere perchè il pescia sia morto, sarebbe stato opportuno una autopsia. Tra l'altro, forse, poteva essere incinta. In quel caso qualcuno pratica un piccolo taglio cesareo con le forbicine da unghie per salvare i pescetti. Non sto scherzando, l'ho letto su un forum.

Il neon invece probabilmente è asociale, e questo ha scatenato l'aggressività degli altri pesci che l'hanno simpaticamente preso a morsi per farlo fuori. La Natura non è buona.

-Allora, ti do una vaschetta nursery in cui mettere il neon, per vedere se si riprende. Che tra l'altro può diventare sala parto, se dovessi avere altri pesci incinti.-

Non credo di essere ancora pronta per diventare l'ostetrica dei pesci. Potrei perdere la salute mentale.


Mi ha chiamato ora Wonder, che il piccolo neon è passato a miglior vita.



 

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