24 luglio 2012

ICALU

Ci sono due momenti della gravi-panza che sono determinanti. (escludendo il test)
E sono, la prima ecografia in cui vedi il fagiolo, ed esso ha la forma umana, nonostante sia lungo 3 cm, e poi, quando vai all'ospedale per gli esami di routine pochi giorni prima dello sfagiolamento.
Sì, e vero, al quarto uno potrebbe essere abituato, ma a certe cose non ci sia abitua, come alla ceretta.
E poi io cambio ospedale.
Il mio Ginecologo G. ora opera in due nuovi ospedali.
Mi ha chiesto: preferisci l'ospedale GRAINVI (Grande, Incasinato, Vicino) ma disorganizzato e senza parcheggio neanche a piangere) oppure l'ospedale ICALU (In Culo Ai Lupi) però piccolo, carino, con tanto personale?
Considerato che il 7 Agosto saranno tutti in vacanza, allora tantovale egoisticamente scegliere il secondo.
E stamattina ho afferrato il concetto di INCULOAILUPI.
Un'ora di strada, 20 semafori e 27 autovelox, uno per ogni campanile che scorgevi oltre al guard-rail. E nessuna indicazione.
ICALU  non esiste.
Quando ci arrivi, per vie fortuite (per fortuna che il G marito possiede il senso dell'orientamento), allora leggi: benvenuti a ICALU.
Si vede che i proventi delle multe da autovelox non sono sufficienti a fare una segnaletica decente, perchè nemmeno per l'ospedale ci sono cartelli.
A meno che tu non intuisca di dovere andare verso la stazione.(devi cogliere l'associazione PARTO-STAZIONE)
Ma nemmeno l'ospedale ha una insegna. Lo deduci dall'architettura con le porte a vetro e la scala antinincendio.
Vabbè.
Mi avevano detto vada al dayospital, primo piano a sinistra.
Sembrava facile.
Ho chiesto a una, che mi ha risposto offesa di entrare che trovavo le indicazioni. Era offesa, perchè era una dottoressa, e alle dottoresse, non si chiedono le informazioni.
Entriamo, e prendiamo l'ascensore. Ad INCULOAILUPI non ci sarà un ospedale come il Niguarda, non sarà difficile trovare il day ospital.
Al primo piano nessuna indicazione.
Ridiscendiamo.
Seguiamo la freccia per ostetricia. Non sarà Day ospital, ma almeno ha qualcosa a che fare con il parto.
Ma il corridoio non porta da nessuna parte.
Chiediamo. Ci dicono: salite al primo piano, CI SONO LE INDICAZIONI.
Ri-prendiamo lo stesso ascensore.
Andiamo al primo piano. Facciamo un corridoio intero. Niente. Fermo una.
Oddìo, speriamo non sia una dottoressa.
-scusi, il DayOspital?-
-Ma è quello la! non vede? il corridoio azzurro.-
Embè, ovvio, che scemi, noi eravamo nel corridoio arancione, come avevamo fatto a non capirlo, che dovevamo andare nel corridoio azzurro?
Lungo il corridoio, su una porta, una scritta grande come il cartello "non fumare" diceva: DAYOSPITAL-SALA D'ASPETTO.

Eppoi è stato tutto in discesa.
Esami, prelievo, colloqui con anestesista, tracciato, ecg.
Poi, visita alla nursery.
E' lì che ho afferrato il concetto.
Lì, nella saletta coi pannolini, la bilancia, una mamma pallida con la tetta di fuori, la gentilissima (finalmente) ostetrica che mi dava la lista delle cose da portare.
Lì, che mi sono resa conto, che, il 7 agosto, avrò un figlio.
Il numero non conta.

M.L.F.S.
(Me La Faccio Sotto)



6 commenti:

  1. meno male che era una visita pre-parto ...perchè altrimenti il (num.non conta) figlio veniva alla luce nel corridoio arancione (nun sia mai) ... immagino che anche se il quarto è come la prima volta .... ci sei quasi ...e io tifo per voi...

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  2. Da come hai descritto l'ospedale... e visto che siamo "quasi" vicine di casa... può essere che partorisci all'ospedale dove ho partorito io... che è sì piccino picciò... ma taaanto intimo e nel reparto maternità sono QUASI tutti molto gentili... Azzardo: Angera?????

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  3. Angera, angera, che bell'ospedalino. Era quello della porcellin nr2 e nr 3. Bellissimo. Vicino a confronto di questo! e pure con una vera insegna da ospedale. No, questo qui,è un paese mai sentito prima che probabilmente sono due rotonde e un campanile. (e un autovelox).

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  4. oh, sì, cercando di assaporare ogni giorno di relax e ogni notte di SONNO, più che posso!

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