10 ottobre 2012

sveglie

Di sveglie ne abbiamo passate tante.
Sveglie delle coliche, sveglie al wustel, sveglie alle 6 di mattina e sveglie a mezzogiorno. Sveglie non sentite, sveglie fracassate giù dal comodino, sveglie musicali e sveglie drammatiche.
In ogni caso per me svegliarmi è sempre stato un problema.

Ma ora ho escogitato una stategia.

Suona -sul cellulare-una sveglia alle 6.36,
una alle 6.50,
una alle 7.00 (altrimenti detta ultima spiaggia).

La prima la ignoro.
La seconda-suoneria da telefono SIP anni 80-è impossibile ignorarla.
Devo alzarmi con gli occhi iniettati di sangue.
Perchè il cellulare si trova sulla splendida libreria Billy del corridoio, sufficientemente lontano dal letto affinchè nel tragitto il mio stato di veglia sia tale da essere più tentata dal caffè in cucina che dal letto.
Non guasta disseminare il tragitto di ostacoli che destino il mio istinto di conservazione, ma di solito quelli ci sono già. Tricicli, pentolini, spade, moschetti e seggioline micidiali.
Spengo il cellulare senza fracassarlo e mi godo il meritato premio.
Ovvero-SuperMario permettendo, un caffèlatte in solitaria nella cucina deserta.

Alle 7.15 suona la sveglia dei Fantastici4, una vecchia sveglia meccanica che suona come la campanella d'allarme della caserma dei pompieri
.
La reazione non è decisamente da caserma.
(ma le esclamazioni, sì)

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