21 agosto 2014

Alieni (post serioso)

Ho scoperto una cosa sconvolgente.
E' una cosa che ho scoperto lentamente, giorno per giorno, nel tempo, piccoli segnali che mi hanno portato ad una grande rivelazione, una rivelazione che per me è stata un pò uno shock, ma anche una grande verità.

I figli, i tuoi bambini, quelli che sono stati nella pancia nove mesi, che hai partorito nel dolore, allattato nel dolore, cullato per intere notti, eccetera eccetera, risparmiamoci il repertorio materno, quelli lì, che pensavi di conoscere come te stessa, solo perchè hai dato loro la vita, ecco, in realtà, più crescono, più ti rendi conto che sono degli estranei.

All'inizio pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato in me.
Perchè oltre una certa età, quel feeling animale che ti lega a tuo figlio e fa di te tutto il suo mondo, che ti dà l'illusione di prevenire se non suscitare qualsiasi desiderio o bisogno, quella illusione di controllo totale, quel rispecchiarsi nel volto e nella persona di tuo figlio, viene meno.

E cominci a non capire e non sapere più perchè è scontento, o sapere cosa gli piace fare, ti scontri con una volontà che non comprendi, che non puoi prevedere, che non puoi contrastare o pilotare.

E pensi-ovviamente-di essere una pessima madre.
Invece sei libera!
Perchè tuo figlio è un estraneo, ha una sua personalità, una sua volontà, che a te è più sconosciuta di quella di tuo marito (che presumibilmente ti sei scelta dopo un considerevole numero di anni, e un oculato bilancio del rapporto costo/beneficio).
Sei libera perchè non è scontato che tu debba capire al volo tuo figlio solo guardandolo negli occhi come quando ti guardava una tetta e tu sapevi esattamente cosa volesse.
Sei libera perchè puoi prenderti tutto il tempo-tutta la vita magari- per scoprire chi è tuo figlio, prendendo le distanze da lui, per osservarlo da lontano, per guidarlo senza avere la presunzione di comprenderlo a fondo, del tutto, come vorrebbe essere-pervasivamente-una madre.
Sei libera prenchè prendi atto del suo essere diverso (vivaddio) da te, tuo marito, suo fratello.

Questo ovviamente causa dei problemi.
Per esempio potresti non sapere cosa piace a tua figlia, regalargli una Barbie e scoprire che avrebbe voluto il meccano.
Oppure non essere in grado di entrare in sintonia, di non riuscire a farlo contento, sedare un capriccio, fargli superare la timidezza, fargli apprezzare altri colori che non siano il fucsia, farlo desistere dalla passione politicamente scorretta delle armi.
Insomma non riuscire a controllarlo.

(meno male!)

Ma non siamo noi che possiamo farlo/a contento/a, spesso non è giusto nè possibile  cancellare una frustrazione, pilotare un capriccio, impedirgli di essere arrabbiato, costringerlo ad avere buon gusto (il nostro), o condizionare i suoi interessi.

Tutto ciò a prescindere dall'educazione, perchè-in fondo-si può educare con successo anche se non conosciamo nostro figlio come vorremmo, semplicemente accettando il suo carattere bislacco, lunatico, emotivo o imbarazzante, ma guidandolo da lontano.

Lasciandolo libero.
Prendendo le distanze.
E demolendo almeno alcuni dei nostri perenni sensi di colpa materni.

FACILE, no?

;-)


3 commenti:

  1. parole verissime ..... a meda un po di frustrazione pensare questo e toccre conmano che sono essere dipendenti da noi fino ad uncerto punto e poiil filo checi lega si rompe ..e noi rimaniamo inermi difronte a uominie donne che da bambini fanno la loro trasformazione...
    cicici piccicic amorino si trasformanoin " ma io torno dopo!! ma oggi vado..."-----
    sarànormale ,a comehai detto tu diventano un po Alieni

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  2. Ma grazie. Mi sembra sempre di essere troppo prolissa e non andare al punto. Forse potevo riassumere in due parole: i figli sono degli sconosciuti. A priori. Quindi bisogna sbattersi per imparare a conoscerli e non darlo per scontato solo perchè sei genitore. :-)

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