Come siamo io e il Gmarito? Naturalmente, oltre a
piegare ogni tanto le lenzuola, e a stilare lunghe liste dei lavori da fare in
casa che, invece di accorciarsi, si allungano ormai dal lontano 2012,
conduciamo la nostra vita matrimoniale come tutti: a volte come una corsa ad
ostacoli, a volte come in un labirinto in cui ci perdiamo, a volte come nel
Paradiso terrestre, a volte come Romeo e Giulietta, a volte come Masha e l’Orso
(Provvedere, su youtube, possibilmente in lingua russa, che si avvicina di più
alla natura delle nostre dinamiche).
Devo
dire che abbiamo la fortuna di viaggiare come la corrente alternata (non so se
l’esempio è pertinente perché in campo elettrico sono un disastro, in
educazione tecnica ho costruito un solo circuito e la lampadina-che si trovava
piantata sulla cartina geografica dell’Italia, in corrispondenza di
RomaCapitale, si bruciò appena pigiato il pulsante).
Quando
io sono giù di morale e in preda ad ambasce esistenziali, lui è super
sorridente e propositivo, quando lui si fa prendere dalle angosce sul cosmo e
sulla fine del mondo/esplosione della terra/paura di accertamenti di Equitalia,
io sono nella fase donna pratica e casalinga che sforna biscotti e pizze e
annusa tutti gli ammorbidenti del supermercato per trovare l’autentica
fragranza della lavanda della Provenza. Quando il gmarito decide di dedicarsi
al faidate perdendosi a contemplare il reparto di viti e bulloni per 45 minuti,
(cosa che di solito succede a me, che subisco il fascino indiscusso derivante
da 15 diversi tipi di rondelle e tasselli e dadi e viti di cui non capisco l’esatto
uso, ma mi paiono intrinsecamente bellissimi), io invece sono nel trip
spirituale e leggo solo libri di poesie. Questo potrebbe portare a feroci
dissidi con lancio di piatti, mi rendo conto, e non nego che talvolta succeda,
soprattutto quando uno dei due piomba in una situazione letargica per carenza
di sonno, e resta ko sul lettone lasciando che la casa cada in mano ai barbari,
mentre la controparte vuole andare ad una mostra d’arte con tutti i bambini,
che è ora di fargli fare cose culturali.
Ma più
spesso, accade che l’uno trascini l’altro reciprocamente in un circolo virtuoso
che genera un equilibrio quasi perfetto, a patto che ognuno rinunci almeno un
po’ ai suoi trip di natura più meno egotica. Su questo blog non troverete mai i
resoconti dei litigi o delle delusioni di carattere sentimentale, è ovvio.
Se non
–in alcuni casi- quando già digeriti, pacificati, e riletti nella veste
rasserenata e a volte ironica di una difficoltà superata, che in seguito che ha
resi più vicini.
Ripenso
ai miei nonni materni, che si punzecchiavano in continuazione, alla modalità
ormai affettuosa e leggera e velata di ironia con cui litigavano, come se fosse
qualcosa che rimaneva comunque sullo sfondo, senza mai un offesa, una
parolaccia, una parola o un gesto che potesse provocare una vera ferita da
ricucire, come se litigassero già con la prospettiva della pace fatta. Anni e
anni di allenamento.
Se
fossero ancora qui, mi farei scrivere un manuale.
(Da
non sottovalutare, la presunta sordità del nonno C.A. E la colazione a base di
focaccia e grappa della nonna Anny)
Siparietto
tipo uno
-C.a. dammi una di quelle mele,
che diventan vecchie. Ecco, lo sapevo, son cattive, vero? Non le compro più da
quel verduraio.-
-Eh? Cosa hai detto anni? Non
sento il telegiornale.-
-No, niente C.A., niente guarda
il tuo telegiornale.-
-Sì, comunque, Anny, son
buonissime queste mele. Comprale ancora, dov’è che le hai prese?.-
Siparietto tipo due
-Ah, mi ha chiamato La Claudia
Gatti, poverina, sai cosa le è successo?-
-Cos’è che dici, Anny?- (leggendo il giornale)
-La Claudia Gatti. Mi ha
chiamato. Poverina.-
-La Flavia?-
-No, la Claudia. CLAUDIA.
CLAUDIA GATTI-
-E chi è? Non la conosco mica-
-Ma la cugina della cognata
dell’Aurelia, C.A.!-
-Non la conosco, Anny, non la
conosco.-
-Vabè, C.A.-
(pausa,
concentrazione sul giornale)
-Anny, amore, sai cosa? E’ un
sacco di tempo che non chiami la Claudia Gatti. Chissà come sta. Chiamala,
stasera-
mi fai morire!!!!!!!!!!!!!!!! direi che il segreto è la corrente alternata --.... il trucco è lì.... e a volte i tappi alle orecchie funzionano!!!!!!!
RispondiEliminaun abbraccione
veroncia