3 luglio 2015

sento il mare dentro....

Il tempo d’estate è arrivato. Ma nessuna estate è uguale all’altra, i Fantastici 4 crescono, cambiano, si complicano, si arrangiano, si annoiano, si autonomizzano, vanno in crisi; tutto questo in ordine sparso, su più fronti e con tutte le combinazioni possibili. Megamind  è ComplicatedMind, ovvero lui prende tutto molto molto molto seriamente. Lui è un senza pelle, un po’ come me. Si fa turbare molto facilmente, tutto ciò che lo sfiora, dalle esperienze alle emozioni, è come se lo facesse sulla carne viva. Con la conseguenza che nulla è facile, liscio, sereno. E’ un po’ il prezzo da pagare per la profondità dell’anima, ma soccia, per me, madre apprensiva e in colpevolizzazione continua, è sfinente. E quest’anno, in crisi lo ha messo l’oratorio estivo. L’oratorio estivo, quella cosa che nella mia Rossa città non esisteva. Un assolato spazio in cui sperimentare il divertimento ma anche la dura lotta per sopravvivere. Megamind odia il calcio. Odia i giochi organizzati coatti. Odia il tempo libero perché tutti giocano a calcio. Tutti i maschi, giocano a calcio. E visto il suo smisurato amorproprio, lui, se fa una cosa la deve fare perfettamente, o comunque mantenere lo standard dei compagni, sennò getta la spugna. E quindi passa ore ad annoiarsi, mentre tutti i maschi dell’oratorio tirano calci al pallone, capaci o no.  Il Genitore ha di fronte due scelte. Costringerlo, che si fa uomo, che già non c’è più il servizio militare (Genitore maschio). Trovare una alternativa-ovviamente costosa-ma che lo rassereni (Genitore Mamma).
Così Megamind è stato iscritto all’oratorio dei ricchi, che infatti non è un oratorio, ma un campus presso una scuola elementare, in cui pochi bambini molto seguiti vengono coinvolti in attività molto curate, dallo sport ogni giorno diverso, alle attività pseudoagricole (orto, equitazione su pony, far formaggio) e nulla viene lasciato al caso. Paletto, paletti, paletti.
Poi c’è CatWoman, che all’oratorio ci vivrebbe, dedicandosi alle sue attività preferite, mercatini, far braccialetti, spettegolamenti, primi amori, blanda competizione, seduzione degli animatori. Da cui si evince che il mondo femminile ha infinitamente più idee, creatività, varietà di quello maschile.
Lei è libera di essere spettinata, scalza, di mangiare patatine e caramelle che acquista senza controllo coi proventi del mercatino, di digiunare alla mensa, di sporcarsi senza mai lavarsi le mani. Un mondo selvaggio per una bambina selvaggia, che quando torna a casa mi guarda torva coi suoi occhi di ghiaccio quando le dico di andare a lavarsi le mani e disincrostarsi i piedi. Purtroppo una sospetta varicella le ha fatto sospendere questa esperienza di totale anarchia, costringendola a casa con la noiosissima madre.
Meno male che la ZiaMatta (come si definisce lei stessa, eh) l’ha portata al concerto di Lorenzo.
Jovanotti, sì. A San Siro, si.
Sì, ha solo 7 anni.
WonderWoman, che a proposito di paletti, non sa cosa siano, è volata in sardegna con la mia Omonima Amica, madre della sua AMICADELCUORE. Primo volo in aereo. Vacanza con prevalenza femminile, alto tasso di divertimento, sole, ammucchiate nel lettone, shopping libero con la paghetta dei nonni.
Dopo una settimana di gioia pura, cene al ristorante (me la sento tra 5-6 anni che mi dice: “il migliore amico di una donna è un diamante”) oggi, torna a casa, carica di regali per tutti, e probabilmente scura come una nocciola.
E domani, la Gfamily, parte per la Campania. Senza “gn”. CampaNIa.

Pare sia un Regione d’Italia, molto a sud.

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