Giorno zero
Mentre meditavo un
modo degno per mandare a quel paese la Dott.ssa OrsoSpezzindue, mi sono
attivata, ho cambiato Ospedale, passando ad un luogo esattamente agli antipodi
di quello precedente.
Colori, sorrisi, informazioni, conoscenze di psicologia
infantile, ambulatori con posti a sedere per tutti.
Alla fine il risultato è stato scoprire che le due sorelle
son proprio sorelle, e quindi sordastre tutte e due, che vuol dire che
porteranno entrambe un bell’apparecchietto acustico che costa come due
motorini.
Mentre la dottoressa emanava la sentenza, WonderWoman, che
non se l’aspettava, ha iniziato a piangere.
La mia tattica di consolazione basata su considerazioni
razionali e di buonsesno, è stata inutile.
-Ma io non voglio
essere diversa dai miei compagni! -
CatWoman, che non si è per nulla turbata per la protesi
acustica, l’ha guardata distrattamente e le ha detto:- Perché? E’ BELLISSIMO essere diversa dai compagni-
La dottoressa, che è un genio, le ha detto la frase
definitiva: -Ma sai, che ci sono le COVER? E puoi cambiare colore intonando
l’apparecchio alle scarpe?-
WonderWoman ha alzato lo sguardo lacrimoso e la dottoressa
le ha porto una scatola con apparecchietti acustici così colorati e
metallizzati che sembrava una scatola di Lindt. WonderWoman si è consolata
all’istante, ha scelto il rosa antico perla, e ha messo in lista 3 cover
fantasia.
Poi attenzione, nel kit “sento meglio” c’è anche il Roger.
Il Roger è una trasmittente a forma di penna,(che costa come una Montblanc) che l’insegnate si appunta
all’abito quando spiega. L’aggeggio (disponibile purtroppo in soli tre colori e
nessuno comprendente il fucsia) trasmette la voce direttamente in FM
all’apparecchio acustico, eliminando qualsiasi alibi di disattenzione (ed
eliminando il rumore di sottofondo che crea disturbo). Il marchingegno si può collegare anche al telefono, alla
tv, allo stereo. Vedrò se riesco a collegarlo anche alla sveglia. Tutto questo
popò di tecnologia esclusiva ha ringalluzzito le fanciulle, che naturalmente
avranno una penna a testa.
WonderWoman ne ha colto subito gli indiscutibili vantaggi:- Ma mamma, pensa! se la maestra per esempio
esce un attimo dalla classe per parlare con un’altra maestra di cose segrete, e
NON si toglie la penna….io sento tutto!-
Per mercoledì WonderWoman ha indetto una conferenza stampa
interclasse.
CatWoman sta studiando come connettersi all’Ipad, al pc,
allo stereo e magari anche alla NASA.
Poi abbiamo ritirato gli aggeggi, svuotato il conto corrente, per poi tornare all’Ospedale e regolare le orecchie bioniche. L’avventura comincia.
Giorno 1
Presto l’Ospedale di Varese sarà un luogo famigliare. Le
sorelle sono entrate in ambulatorio per la regolazione.
Quando mi hanno chiamata, ho trovato CatWoman e WonderWoman
con gli occhi spalancati, sorrisi spalancati, e una stupefazione spalancata
dipinta sui musetti.
-Mamma, sento la carta
che si muove!-
-Senti, CatWoman,
senti il rumore dei vestiti? Senti il rumore dell’acqua?Dei respiri?-
Mi sarei messa a piangere. (in effetti l’ho fatto, di
nascosto)
Hanno imparato a metterli e toglierli da sole, a cambiare le
pile, ad agganciarli con una speciale catenella agli abiti, insomma sono già
autonome più che sul vestirsi o il cambio delle mutande mattutino. A scuola
sono state circondate da compagni incuriositi con i quali si sono molto vantate
e hanno avuto il loro momento di notorietà grazie alla famosa conferenza stampa
a tutta la classe.
Hanno avuto la un poco sadica soddisfazione di potermi dire
per tutto il pomeriggio:- Mamma, non
urlare, che non sono mica sorda!-
Ieri sera quando hanno tolto le chioccioline CatWoman mi
guarda stupefatta: -MAMMA, QUANDO ME LO
TOLGO MI SEMBRA DI ESSERE SORDA!-
L’elemento novità è decisivo, so che ci saranno momenti
duri, anzi, so che devo dire di sapere che ci saranno momenti duri-come una
madre responsabile ed emotivamente stabile- in realtà non ci penso. Per ora.
Miro a prendere quello che c’è di buono oggi, anzi nella prossima mezz’ora.
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