3 dicembre 2015

giorno zero e giorno uno


Giorno zero

Mentre meditavo un modo degno per mandare a quel paese la Dott.ssa OrsoSpezzindue, mi sono attivata, ho cambiato Ospedale, passando ad un luogo esattamente agli antipodi di quello precedente. 
Colori, sorrisi, informazioni, conoscenze di psicologia infantile, ambulatori con posti a sedere per tutti.
Alla fine il risultato è stato scoprire che le due sorelle son proprio sorelle, e quindi sordastre tutte e due, che vuol dire che porteranno entrambe un bell’apparecchietto acustico che costa come due motorini.
Mentre la dottoressa emanava la sentenza, WonderWoman, che non se l’aspettava, ha iniziato a piangere.
La mia tattica di consolazione basata su considerazioni razionali e di buonsesno, è stata inutile.
-Ma io non voglio essere diversa dai miei compagni! -
CatWoman, che non si è per nulla turbata per la protesi acustica, l’ha guardata distrattamente e le ha detto:- Perché? E’ BELLISSIMO essere diversa dai compagni-
La dottoressa, che è un genio, le ha detto la frase definitiva: -Ma sai, che ci sono le COVER? E puoi cambiare colore intonando l’apparecchio alle scarpe?-
WonderWoman ha alzato lo sguardo lacrimoso e la dottoressa le ha porto una scatola con apparecchietti acustici così colorati e metallizzati che sembrava una scatola di Lindt. WonderWoman si è consolata all’istante, ha scelto il rosa antico perla, e ha messo in lista 3 cover fantasia.
Poi attenzione, nel kit “sento meglio” c’è anche il Roger. Il Roger è una trasmittente a forma di penna,(che costa come una Montblanc) che l’insegnate si appunta all’abito quando spiega. L’aggeggio (disponibile purtroppo in soli tre colori e nessuno comprendente il fucsia) trasmette la voce direttamente in FM all’apparecchio acustico, eliminando qualsiasi alibi di disattenzione (ed eliminando il rumore di sottofondo che crea disturbo). Il marchingegno si può collegare anche al telefono, alla tv, allo stereo. Vedrò se riesco a collegarlo anche alla sveglia. Tutto questo popò di tecnologia esclusiva ha ringalluzzito le fanciulle, che naturalmente avranno una penna a testa.
WonderWoman ne ha colto subito gli indiscutibili vantaggi:- Ma mamma, pensa! se la maestra per esempio esce un attimo dalla classe per parlare con un’altra maestra di cose segrete, e NON si toglie la penna….io sento tutto!-
Per mercoledì WonderWoman ha indetto una conferenza stampa interclasse.
CatWoman sta studiando come connettersi all’Ipad, al pc, allo stereo e magari anche alla NASA.
Poi abbiamo ritirato gli aggeggi, svuotato il conto corrente, per poi tornare all’Ospedale e regolare le orecchie bioniche. L’avventura comincia.

Giorno 1
Presto l’Ospedale di Varese sarà un luogo famigliare. Le sorelle sono entrate in ambulatorio per la regolazione.
Quando mi hanno chiamata, ho trovato CatWoman e WonderWoman con gli occhi spalancati, sorrisi spalancati, e una stupefazione spalancata dipinta sui musetti.
-Mamma, sento la carta che si muove!-
-Senti, CatWoman, senti il rumore dei vestiti? Senti il rumore dell’acqua?Dei respiri?-
Mi sarei messa a piangere. (in effetti l’ho fatto, di nascosto)
Hanno imparato a metterli e toglierli da sole, a cambiare le pile, ad agganciarli con una speciale catenella agli abiti, insomma sono già autonome più che sul vestirsi o il cambio delle mutande mattutino. A scuola sono state circondate da compagni incuriositi con i quali si sono molto vantate e hanno avuto il loro momento di notorietà grazie alla famosa conferenza stampa a tutta la classe.
Hanno avuto la un poco sadica soddisfazione di potermi dire per tutto il pomeriggio:- Mamma, non urlare, che non sono mica sorda!-
Ieri sera quando hanno tolto le chioccioline CatWoman mi guarda stupefatta: -MAMMA, QUANDO ME LO TOLGO MI SEMBRA DI ESSERE SORDA!-

L’elemento novità è decisivo, so che ci saranno momenti duri, anzi, so che devo dire di sapere che ci saranno momenti duri-come una madre responsabile ed emotivamente stabile- in realtà non ci penso. Per ora. Miro a prendere quello che c’è di buono oggi, anzi nella prossima mezz’ora.

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