4 dicembre 2015

Nel frattempo i maschi.


SuperMario è robusto E’ macho. Lui a tavola s’alza la maglietta, si gratta l’ombelico e chiede:- e adesso cosa si mangia?-
Lui viene alla mia postazione pc, dopo 8 nanosecondi che mi sono seduta e acceso il portatile, ovvero 25 minuti prima che l’aggeggio sia operativo, e mi dice:- Mamma. Perché sei qui. Devi essere in cucina.-
Lui cresce, e io gli metto il pigiamino intero di ciniglia a righe illudendomi che sia ancora un piccolissimo, ma gli si è scucito al cavallo, mi sa che taglia 4 anni non esista.
Lui guarda Masha e Orso fino alla nausea, canta in russo, e si giustifica dicendo che sì, è vero, nel cartone c’è una bambina, ma è l’orso quello che conta.
Lui canta. Senza fare sul serio (è una canzone). Ti viglio bene (Vasco). Kung Fu Fighting. She moves. Il cowboy Arturo. (Sappiate che l’Indiano Bello, nella versione XXI secolo, non ha più il chiodo nel cervello. Cruento e vagamente razzista. Ha la PENNA SUL CAPPELLO.)
Lui suona, qualsiasi cosa.
Getta, qualsiasi cosa. Ama le macchine, non ha pazienza per i LEGO, adora andare a scuola perché il suo lavoro, è andare a scuola (modalità lavaggio del cervello eseguita con successo).
Megamind ha la sua scrivania. Ottimo affare Amazon, splendida occasione di attività maschile padre figlio come nei migliori manuali del bravo genitore, un sabato pomeriggio l’hanno montata loro due.
Ora lui si chiude tutto il pomeriggio nella sua tana, a studiare. O suonare la chitarra. Per ora il trip del disegno è passato di moda.
Megamind è una spugna Veleda. Lui assorbe ogni cosa. Ma mantiene la sua forma. (per ora il super io fa il suo dovere).
Lui si alza alla mattina alle 06.32, ovvero 20 minuti prima della sottoscritta, nonostante la mia sveglia inizi a suonare 40’prima. Si scalda il latte, si chiude in cucina, sfoglia il giornale.
(Cioè immaginate cosa prova una madre, che entra in cucina spettinata e rincoglionita, dopo circa 7 sveglie ignorate, il trucco da fare ancora,cronicamente in ritardo, e trova il figlio di 11 anni, perfettamente vestito, che sorseggia il latte e cacao leggendo l’inserto del Sole24ore.)
Quando gli ho detto che sua sorella maggiore fa molta fatica a studiare, che non riesce a memorizzare, non ha metodo, e io dovrò aiutarla, lui la sera stessa, se l’è presa in camera, le ha fatto uno schemino riassuntivo di studio sugli Ittiti comprensivo di disegni divertenti che la aiutassero a ricordare.  Lui non rimane mai indifferente.
A volte ho il sospetto che sia lui a proteggermi, visto che sono un POCHINO ansiosa.
-Mamma, va tutto bene, Tuuuuuutto ok. Non devo dirti niente.- Mi dice alla venticinquesima volta che entro in camera per chiedergli com’è andata/come va/cosa devi dirmi/c’è qualcosa che devi dirmi/ma sei sicuro che non mi devi parlare/ma sei sicuro che è tutto ok, hai fame?
Non so quanto durerà. Per questo devo ricordarmelo bene.

E cercare di svegliarmi al mattino. Forse se punto la (prima) sveglia alle 5.20…

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