26 gennaio 2016

libera nos a malo

Il punto è sempre uno.
La felicità. La ricerca della felicità.
E' inseguire la linea irraggiungibile dell'orizzonte. 

Io, (per partire da me stessa) trovo sempre nuovi modi per non essere soddisfatta.
Nuovi sensi di colpa. Nuove inadeguatezze.
Nuovi rimandi a tempi futuri.
Quando i bambini saranno cresciuti.
Quando avrò più tempo. Quando sarò dimagrita.
Quando avrò più soldi.

Perchè (io, noi, tutti-quasi tutti-)non sono mai completamente felici, vero?
Non è il tempo, non è la fame nel mondo, non è la stanchezza, non è il lavoro e non è il marito, o i figli, o i soldi.
E' la paura.
La paura è l'unico male de mondo.
La paura blocca l'unico bene del mondo: l'amore, non quello patinato. Ma quello incondizionato, quello che ci fa volare, leggero come l'elio dei palloncini, e che proviene da una unica fonte.Sè stesso.
Il male del mondo non è la povertà, non è la fame, non è nemmeno la guerra.
O meglio, questi mali sono tutti la stessa cosa. Hanno tutti la stessa origine.
La paura.
La paura è confortevole. Ci rende schiavi, che è più facile che essere liberi.

Paura di non esser pronti. Paura di non poter fare ciò che si vuole. Di perdere se stessi. Di rinunciare a qualcosa. Di avere fame. Di essere povero. Di avere un figlio. Di non avere un figlio. Di rinunciare alla carriera. Alla bellezza. Paura di non innamorarsi. Di sposarsi.
Paura di ammalarsi e di invecchiare. Di diventare brutti. Di perdere il controllo sulla propria vita.
La paura e il peccato sono sinonimi, e ora lo capisco bene.

Invece di pregare perchè ci vengano offerte opportunità per volare in alto ovvero occasioni per amare (accettando che possano manifestarsi come cose sgradevoli, perdonare uno stronzo, rinunciare ai programmi per la serata, curare un malato, perdere del tempo per ascoltare qualcuno, aiutare senza gratificazioni),noi preghiamo chiedendo a Dio di non scomodarci. 
Di non darci ne pesi nè rotture di palle, ma chiediamo soltanto: figli ubbidienti, la pace nel mondo,un lavoro migliore, magari pure di vincere alla lotteria (dopo darò la metà ai poveri, prometto)assenza di pensieri, di malattie e quant'altro possa distoglierci dal nostro divano.
(Ma: chi perde la propria vita la troverà)
Chiediamo quindi(a Dio, al Fato, alla Vita) di farci vivere nella Paura. Ce ne rendiamo conto?

E'così, ragazzi. Se io domani riuscissi ad abbandonare la paura, forse permetterei a qualche piccolo miracolo di accadere.
Provo a immaginare come sarebbe vivere senza alcuna paura, ma solo con consapevolezza. Nel presente. Intravedo un mondo diverso.
Finchè amiamo troppo il nostro piccolo asfittico io, l'amore sarà solo uno slogan, una parola vuota a cui agganciare ogni mediocre ideologia, un'altra forma di inganno e nuove paure.


Non accampiamo scuse, non è un post per religiosi, bigotti, cattocomunisti. Alzi la mano chi non crede che esista un Amore incondizionato a cui vale la pena sacrificare la propria vita.

E quindi "liberaci dal Male. Liberaci dalla Paura.
illustrazione del grande Mattotti: Hansel e Gretel nella foresta


Io, negli ultimi 3 gg ho dato il peggio di me, si sappia.

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