25 gennaio 2016

brico-days

Le Cronache della Lavapiatti.
La lavapiatti si ruppe quattro mesi fa. Dovendo anche riparare la nostra auto Signora Jumbo, abbiamo scelto di lavare i piatti a mano anziché attaccare un rimorchio leggero alla macchina piccola, Dumbo, per il trasporto di tutta la Gfamily. Dopo 4 mesi in cui passavo romantiche serate a sgrassare piatti telefonando alla mia Lesboamica, reggendo il cellulare con la spalla destra ed assumendo una definitiva postura osteopatica da Gobbo di NotreDame , mi sono decisa a chiamare il Ciappinaro.
Il Ciappinaro è colui che fa un po’ di tutto. Il Ciappinaro prospera nelle famiglie in cui il marito non è un brico-marito, e infatti in casa dei miei, il Ciappinaro Ruggero era così di casa che mio fratello Peter per il compito: “disegna la tua famiglia” aveva incluso il Signor Ruggero, personaggio che non so bene come sia stato inquadrato dalla maestra, ma tant’è.
In casa nostra il Ciappinaro non prospera, perché il Gmarito è un potenziale bricoman, anche lui a sentimento, ma meglio di niente.
Il Ciappinaro arrivò, e  quando accese la lavapiatti, quella stronza, come per magia, si è messa a funzionare. Con un sinistro cigolìo da Vecchio Maniero popolato di fantasmi, ma funzionava. Il Ciappinaro se ne andò con 30 euro e con la profezia: è la pompa, che presto si romperà. Una pompa costa come mezza ellittica.
Dimenticai la profezia, come nelle migliori favole, e poi capitai a casa della mia lesboamica, la quale-ricordo- possiede un maritotri-gamo sposato-oltre che con lei- con la Roma e la lavapiatti ma che spesso si concede delle concubine, ovvero la macchinetta del caffè e certe due gemelle nere alte come me, che fanno da guardia al suo super stereo. (Pare abbia una lieson con il Folletto, che-essendo evidentemente maschio- manifesta la larghezza di vedute della mia Lesboamica Pavese).
Dunque a pranzo, sorseggiando vino rosso e mangiando ottime lasagne alle alghe, ho finito per parlare con Fabrico (il marito appunto) di elettrodomestici, partendo dall’ellittica, passando per l’asciugatrice e arrivando alla lavatrice.
F:- E che…. lavatrice hai?-
Io:- Una da 8 kg.-
-F:- ma che marca.-
Io:- Ahem. Una….whirpool? No, quella era quella vecchia. Non so, ma lava molto bene.-
F, con un fremito nella voce ed un sospetto tremolio all’occhio destro:- Cioè, tu non SAI che marca e modello di lavatrice HAI?- Praticamente è come se non sapessi con chi vado a letto, diciamo.
Io:- Guarda non so, mi sembra che abbia un nome da donna: Dafne? Lidia? Lycia? Diana? Fabiola?-
A quel punto Fabrico era praticamente svenuto per lo shock, e dopo avermi fatto visionare 150 modelli di lavatrici dal suo smartphone (col display? Con una manopola? Cestello alto? Programmabile? Con numeri luminosi verdi?) ho buttato lì che era una Bosh, e il tremore della sua voce è scomparso. Una Bosh era cosa buona. (in realtà-verificando- ho scoperto che ho una IGNIS. Brutta cosa. Brutta persona, sono.)
 Abbiamo proseguito il pranzo serenamente finchè non ha saputo della lavapiatti. Nel giro di poche ore aveva ordinato su Ebay la pompa nuova per quella povera lavapiatti lasciata nell’inedia. Naturalmente ha trovato l’affare, aggiudicandosela ad un prezzo strepitoso. (Ma tu sai, Fabrico, qual è stato il miglior affare della tua vita)
E abbiamo programmato un brico-day a casa nostra, ovvero un day ospital per la lavapiatti in punto di morte. (In effetti aveva smesso di funzionare definitivamente il giorno dopo).
Mentre i due bricomariti si chiudevano in cucina per il delicato intervento, interrompendosi solo per chiedere strumentazioni aggiuntive (Fabrico, finchè mi chiedi degli stracci, degli asciugamani o dell’alcool o un secchio, ce la posso fare, anche se mi sembra che tu sta facendo partorire una cavalla, piuttosto che cambiare una pompa, ma le fascette autostringenti no, non so cosa siano), io e la mia mia Lesboamica parlavamo delle cose profonde della vita.
C’è stata solo un’ interruzione in cui Fabrico, facendomi entrare nella sala operatoria e mostrandomi il paziente a cuore aperto, ovvero col filtro per di fuori, ha indicato col dito certi sedimenti di origine sconosciuta che “nun ce devo esse, ste robe là.”
E’ finito tutto in POCHI MINUTI PROBABILMENTE STIMABILI AL DI SOTTO DEI 45'. Trionfanti, i bricomariti ci hanno fatto entrare in una cucina lercia ma deliziosamente inondata dal sommesso e musicale rumore della lavapiatti che faceva il suo dovere. Il chirurgo ha stilato una serie di prescrizioni precise peggio che per un infartuato (il curalavastoviglie solo una volta l’anno, filtro da pulire tutte le settimane, rimboccare il sale).
Dopo un pranzo rinfrancante a base di ragù antidieta, il Gmarito si è lasciato sfuggire che il microonde non funzionava più (da due anni svolge l’unica funzione di portapane e nascondiglio per caramelle), quindi abbiamo sorseggiato il caffè attorno al forno delonghi sventrato. In 10 minuti il pezzo da sostituire è stato ordinato su Ebay per 12 euri.
Grazie Fabrico!
In calendario abbiamo un altro meraviglioso Brico Day!

Mi sembra già che il frigo emetta strani rumori. A me piace quello della smeg. Doppia porta. Rosso ferrari.
pompa-scultura e due super tisane

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