20 maggio 2016

perchè il bombardino c'entra con la piscina

Bombardino + caduta + fracassamento di tibia e perone = nuoto

Quello che non sono riuscita a fare in 12 anni, ovvero tornare a nuotare, lo ha fatto accadere un bombardino.
Ora mi sono dovuta iscrivere in piscina. Nuoto libero. Non versione strafiga che va a nuotare in pausa pranzo per tenere su il suo sedere di marmo, ma versione vecchietta ostoporotica
che nuota con la tavoletta.
(per inciso, il sedere di marmo non l'ho avuto neanche a 11 anni)

Adoro la piscina.
Quell'odore di cloro che rimane sulla pelle. 
L'acqua che ti isola dal mondo esterno.
E che appaga la mia sostanziale misantropia.

Ovviamente il nuoto libero è bello quando hai la corsia tutta per te.
Come entri in piscina, guardi se c'è una corsia libera.
Come ti accorgi che devi condividere una corsia con qualcuno, tu e l'altro, ci si guarda come quei gatti selvatici su marciapiedi opposti con gli occhi gialli che risplendono d'odio nella semioscurità.
Se nessuno dei due cede, occorre condividere la corsia.

Io mi ritrovo nella categoria che vent'anni fa deterstavo.
La vecchia lenta con la tavoletta.

Il galateo della piscina prevede che si tenga la destra, il che significa che il più veloce, che nel mio caso ha tendenzialmente una sessantina d'anni
(-umiliazione-), debba aspettare il più lento.(Io!)
A questa regola fondamentale si può derogare raggiungendo un accordo: si divide la corsia a metà, ognuno quindi è indipendente.
Il problema si pone quando ci si incrocia, in particolare modo quando uno nuota a rana e l'altro a stile, e quello che nuota a stile si prende delle pedate dalle gambe di rana, mentre quello che nuota a rana quando alza la testa per respirare si beve mezzo litro d'acqua clorata delle bracciate di quello che nuota a stile.
Per non parlare del rischio frontale quando entrambe si nuota a dorso.
Come ci si ferma, uno da un lato, l'altro dalla parte opposta della piscina, e ci si guarda con odio.

E' una cosa molto stressante.

Nel mio mondo ideale sociopatico di finta socievole, io nuoto da sola in una piscina olimpionica.

Ma dovendo fare a patti con la realtà, sto testando vari orari e affluenza.
Ai vecchi stakanovisti del nuoto piace andare al mattino.

Nella palestra con piscina in cui mi sono iscritta, dalle 21 ci sono i maniaci della sala attrezzi e i pigroni dell'idromassaggio, e la piscina è tutta per me.

Va a fagiuolo, perchè da oggi ho iniziato di nuovo a lavorare, nonostante sia ancora con la gamba di legno e due stampelle, e quindi non mi resta che la sera per coltivare la mia misantropia e l'accrescimento del muscolo della gamba destra, flaccida come un Shar Pei.(espressione presa in prestito dalla mia omonima amica)

Mi immergo e finalmente penso.
O anzi non penso.
Insomma mi estraneo.

Grazie ad un bombardino.
(nella logica di Pollyanna per cui cerchiamo di trovare un lato positivo in ogni cosa)



Immagini tratte da "Film Blu". Io non ho tutta sta gnocchitudine, e, seppur sola, non ho il coraggio di fare delle moine da sirenetta.
Fico, però.

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