Alla fine ieri sera sono stata alla pizzata tra mamme di una
delle classi di uno dei miei Fantastici.
A dire il vero
c’erano anche quattro papà spontaneamente
partecipanti, cosa che mi risulta alquanto oscura, in quanto se proponessi al
Gmarito di venire ad una cena di classe con le mamme, gli verrebbe una orticaria
fulminante là dove non batte il sole.
Come sempre, inizialmente non ho voglia mezza, essendo appunto
in quella mia fase sociopatica caratteristica del periodo letargico invernale.
Mi sono pure sforzata di non vestirmi come un Esquimese.
Come sempre, poi, una volta effettuato lo sforzo di uscire
dal mio guscio di riccio, sono stata contenta.
Mi è stato fin da subito ovvio che non appartenevo a quella
Community essendo ignara per esempio:
-
Chi è innamorato di chi (sì, parlo dei bambini)
-
Fidanzamenti recenti
-
I nomi di tutte le mamme/bambini, relativi
fratelli e sorelle, e tendenzialmente chi è la madre di chi
-
Cosa hanno mangiato in mensa
-
A che punto siamo col programma (punto sul quale
ho millantato una certa competenza)
Poi una mamma ha riferito che la maestra pare abbia corretto
il plurale di automobili (scritto diligente mente dalla figlia” le automobili”)
con GLI automobili, e lì ho capito quanto è vero che “molto sapere, molto
affanno”, ovvero meglio non sapere.
Mentre i bambini si prendevano a mazzate sotto il tavolo o
strisciavano sul pavimento, avendo dedicato solo un 15% del loro tempo a
mangiare, ho piacevolmente conversato, devo dire.
Quindi come al solito dovrei imparare da ciò, ma non lo
faccio mai perché sono in balia dei miei umori uterini.
Due.
Ho sentito questa frase che mi ha colpito, e devo ragionarci
su. La riformulo, ma questa è la sostanza.
Quando abbiamo molte
paure, nella nostra vita, che siano grandi o piccole, le nostre scelte sono
formulate appositamente per evitare di affrontarle.
Allora la nostra vita
diventa sempre più piccola. Più moltiplichiamo le nostre paure, più i confini della
nostra stessa esistenza si riducono.
Tre.
Una sera a cena. Al
Gmarito, tutta soddisfatta.
-Amore, come sono le
polpette? Buone, vero?-
-Mm.-
-Cioè? Ti piacciono?-
-Um. Sì. Abbastanza-
(E’ uno scorpione. Bisogna portar pazienza)
Salta su Megamind col piglio ironico e beffardo che ormai lo
caratterizza.-
-Papà, devo svelarti
un segreto…-
-eh.-
-Lo sai che i
complimenti….sono gratis! Pensa, non spendi neanche un euro! Non è
meraviglioso?-
Quattro
Sogni nel cassetto.
-Sai Gmarito, ti
confido un segreto. Sai qual è il mio sogno nel cassetto? Cioè non parlo di
cose esitenziali, ma di cose concrete, proprio.-
- la stufa in
veranda.-
-No. Andare sull’Hymalaia
e poi vedere il cielo stellato lì.-
-Sull’Hymalaia? Ma se
non sali neanche al Sacro Monte di Varese che sono 800 metri! -
-E’ perché il Sacro
Monte sarà pure sacro, ma è 800 metri, appunto. Io voglio salire in alto, molto
in alto. Magari non proprio 8000, ma mi bastano 5000-
-Ma se sono anni che
voglio scalare il MonteRosa e mi dici che non posso (IO!) perché muoio e sono
padre di 4 figli!-
-Primo, quello è il
tuo sogno, mica il mio. Io mica voglio andare sul Monte Rosa. Ma sull’Hymalaia.
Secondo, bisogna per forza arrampicarsi, scusa?-
-E come ci arrivi? Con
l’elicottero? -
-Non ci sono mica i
lama? E gli sherpa? E poi, scusa, vuoi che non esista una agenzia turistica che
non organizza un tour sull’Hymalaia? Una roba per turisti?-
Il Gmarito mi guarda. E conclude:- sei proprio strana-
Poi il giorno dopo, sul suo Ipad trovo in memoria su youtube
i seguenti filmati:
I morti del K2
La spedizione suicida
dell’Everest
I 30 posti più
pericolosi al mondo per i turisti
Hymalaia le vette
assassine
Ieri sono stata la primo colloquio collettivo delle medie.
Una battaglia all’ultima goccia di sangue tra (molte) madri e qualche padre.
Per questo, ci vuole un post a parte.
L’anno scorso ero andata ai colloqui al mattino su appuntamento,
poi mi sono rotta la gamba, e l’impossibilità di andare è stata uno dei
risvolti positivi (assieme a quello di guardare a letto tutte le serie
piratate di netflix) della mia sventura.
(Poi dicono che sono pessimista).
Ciaooooo!!!
RispondiEliminaAvevo perso il tuo indirizzo dal blogroll e ritrovarlo dopo tanto tempo mi ha fatto proprio felice!
Mi rimetterò alla pari con la tua storia!