28 luglio 2017

Hospital SPA

Dalla sezione: risparmio e fai da te: come trasformare un ricovero ospedaliero in una vacanza gratis  (cura del sonno, dieta disintossicante, acquisizione dei ritmi della natura)

Può capitare, nella vita, che senza preavviso ci si trovi ricoverati in ospedale per qualche giorno.
Parti a parte (da notare l’elegante allitterazione) a me è successo quando ho rotto la gamba.

Come essere sempre pronti:
• ricorda che i ricoveri sono spesso improvvisi. Questo è il motivo principale per cui dovresti sempre indossare un completo intimo coordinato, evitare mutandoni contenitivi color carne, calze bucate, e depilarti pure d’inverno. Ricorda: ormai gli infermieri sono quasi tutti uomini e non potrai contare sulla solidarietà femminile quando spunterà fuori il tuo polpaccetto che pare quello di un cinghiale.
• Dovresti tenerti pronta mettendo in fondo all’armadio “la valigia della sfiga”. Una sacca con dentro un paio di pigiami decenti, biancheria, un beautycase e delle ciabatte (nessuno pensa mai alle ciabatte) Perché? Prova a visualizzare la scena di te che- in preda a probabili dolori- chiedi al marito di andare a casa a prenderti due mutande e un pigiama. Lui non avrà l'ardire di chiederti dove sta la biancheria. Se sei fortunata tornerà con un baby doll, delle calze tubolari, una felpa della tuta e i mutandoni della nonna.
 N.B. in assenza di pigiama provvederà l’ospedale con una specie di camice inamidato e rigido, che per ragioni oscure è aperto dietro, tu naturalmente sarai ignuda in quanto il marito sarà stato in grado di portarti da casa soltanto due gambaletti rosa carne e una scatola di biscotti, cosicchè sarai costretta a girare con il tuo lato B all’aria per i corridoi dell’ospedale.
• Nella valigia metti dello shampoo secco. Perché non c’è niente che provochi più disagio del capello unto in ospedale. Se non lo farai ti troverai a barattare la sacca di morfina in cambio di un campioncino di bagnodoccia.


Ed ora veniamo alla vita da ospedale.
Una volta avuto il letto, e passato il momento peggiore (e con una buona dose di droga in vena), ecco come trasformare la giornata tipo da degente in un soggiorno gratis d completo relax.
La sveglia.
Svegliarsi alle prime luci dell'alba e seguire i salutari ritmi della natura.
In ospedale la prima sveglia è verso le 5, quando si viene improvvisamente destati di soprassalto da un qualche rumore assordante che ha un che di catastrofico, da un punto imprecisato dell'irraggiungibile corridoio. Tipo come se cadessero per terra 10 batterie di pentole in acciaio inox.
Niente, è l'inserviente che sistema i vassoi. Oppure un fragore simile ad un incidente frontale tra due autotreni. Credi sia precipitato un ascensore, invece è l'infermiere che non ha centrato la porta con la barella. Altrimenti delle grida concitate che fendono il silenzio ovattato: -Mariaaaaaaaa, va che qui è finito il disinfettanteeeeeee.- Da un reparto all'altro. Tutte le mattine.
Poi arriva la sveglia ufficiale, ovvero l'infermiera che ti prova la febbre. Alle 6. Poi alle 7 arriva l'altra infermiera che ti buca un braccio mentre sei semicosciente.


La prima colazione
Mai saltare la prima colazione, che sarà sana, leggera e soprattutto, servita in camera, a letto.

Mentre senti tutto l'ospedale che si risveglia operoso come un'alveare, giunge la colazione, alle 8. A te sembra già metà mattina. Una salutare fetta biscottata, il tè, il miele. Meglio evitare il cappuccino che sa di terra bruciata, così fai anche una cura detox.

La mattinata e il checkup gratuito
La mattinata è di completo relax. Devi scegliere tra leggere riviste gossip con personaggi di cui ignoravi l'esistenza, chattare, cazzeggiare su internet, leggere il libro sui gulag che hai lasciato a metà, o appisolarti. Finchè non arriva il diversivo del dottore che passa in visita, guarda la tua cartella e fa due convenevoli e ti dice il risultato delle analisi del sangue.


Un pranzo leggero e dietetico.
Ad un certo punto cominci a sentire effluvi di purè, anche se il purè non è previsto dal menù, è un odore standard. Capisci che sono circa le 11. Mangerai comodamente seduta a letto, oppure seduta al tavolino dell'ospedale, guardando la tv.
Il menù consigliato è pollo, verdure, mela cotta. Il purè è liquido. Riempie, è poco calorico, aiuta per la stitichezza. Un toccasana. Perderai facilmente 300 gr al giorno.


Il riposino di bellezza
Il miglio antirughe è il sonno.
Dopo pranzo arriverà l'abbiocco consueto, ma stavolta non dovrai ricorrere ad alcun caffè, potrai tranquillamente lasciarti scivolare in un sonno senza sogni.


La merenda
A volte tornare bambini è la migliore cura per l'umore.E' dall'età di 10 anni che non fai la merenda, ora sarai legittimata a mangiare tutti i biscotti cioccolatosi e semisciolti nella calura tropicale del reparto, che ti avranno portato amici e parenti. Che sennò si offendono.


Pomeriggio tra relax e cure alternative
Risposo e ritorno alle origini con le cure alternative dei nostri avi, tramite un salasso effettuato con i moderni ed igienici metodi di oggi.Il pomeriggio scorrerà tranquillo. Ad un certo punto tornerà l'infermiera per il prelievo di sangue, tra l'altro indolore, visto che ti avranno montato una sorta di rubinetto nel braccio. Potrai ancora una volta leggere, magari deambulare un pò nel corridoio e sbirciare nelle altre camere, guardare qualche serie in streaming sul tablet (nota per te: dopo le mutande e il dentifricio il marito dovrà procurarti tablet e connessione internet adeguata).


Cena light, e coprifuoco
I ritmi contadini che seguono madre natura saranno un toccasana per corpo e spirito.

Verso le 18 il reparto si prepara per la notte. La cena viene servita a quell'ora, è consigliabile brodino e formaggino. Un'accoppiata vincente per bilanciare i coockies del pomeriggio.
Alle 20 viene dichiarato il coprifuoco. Le luci abbassate, i parenti cacciati via, il personale si dirada. Si parla sottovoce.
Passa l'infermiera a vedere se è tutto ok e ti rimbocca le coperte.
L'unico pensiero che avrai per l'indomani sarà scegliere nel menù del giorno dopo, tra il filetto di nasello e la fesa di tacchino.
Puoi tranquillamente leggere un libro noiosissimo fino a tarda notte (ovvero le 22), finchè non cadrai addormentata, per una volta, senza doveri, appuntamenti e scadenze per l'indomani mattina.


Il lasso di tempo perfetto per recuperare energie positive e riequilibrare l'aura, prima di cadere nella completa inedia, è stimato intorno a 5/6 gg, a seconda dello stato di prostrazione profonda col quale sei giunto all'ospedale.
Quando uscirai, magari con una o due cicatrici in più, avrai all'attivo molte ore di sonno, una leggera dipendenza alla morfina che svanirà progressivamente, un metabolismo che si è riappropriato dei ritmi animali e dunque sani, e assolutamente nessun senso di colpa.

E tutto questo gratis. Ovvero. Finalmente sarai felice di avere pagato le tasse per qualcosa di cui hai finalmente usufruito.

1 commento:

  1. Devo prendere l'abitudine di leggerti da casa...........nn ce la posso fare in ufficio

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