24 dicembre 2018

"stai calma"

Quando mi arrabbio

Io ho tre gradi di arrabbiatura.
Il primo è quello in cui sbotto e uso termini anni '50 per manifestare il mio disappunto.
Capperi.
Porca miseria. 
Santo cielo.



La voce è più alta del tono normale, in quanto di solito deve superare una barriera di indifferenza diffusa, altrimenti chiamata sordità selettiva alla voce materna.
Il secondo grado si attiva quando ho ripetuto la medesima cosa già altre tre volte senza sortire alcun significato.
Il muro di indifferenza si è incrinato nel momento in cui i decibel si sono notevolmente alzati
Utilizzo frasi più incisive e di solito contrarie alla psico-pedagogia come:
non vi sopporto più
vedrai quando arriva tuo padre
mi avete veramente rotto
Di solito si arriva ad una interazione che sovente consiste nello spegnimento e/o requisizione di qualche dispositivo elettronico.
C'è sempre una reazione del destinatario, che crede di avere ancora un margine di dibattito e negoziazione: sbatte la porta, nega, mette il muso.
Oppure pronuncia la frase: "stai calma."
Se il soggetto compie l'errore di:


  • dire "stai calma"
  • dire "non gridare"
  • mentire di fronte all'evidenza 

(-dove sarebbero i piatti lavati, che il lavello è pieno di piatti sporchi?-
- Ah, ma io che ne so, IO li ho lavati, quelli saranno di qualcun altro-
-Ah, sì, sono entrati degli estranei e hanno mangiato lasciando qui i piatti sporchi dopo che tu li hai lavati?-
- E io che ne so. E poi stai calma. E non gridare-)
Ecco, allora si scatena il terzo grado di incazzatura in cui vengono sdoganate le parolacce tutte.
Ecco, allora guai a chi si trova sulla mia strada. Persone o oggetti.
Immediatamente, anche i figli non coinvolti si chiudono nelle loro stanze o si mettono spontaneamente a riordinare, a pulire il bagno o portare giù la spazzatura, mentre la furia materna si scatena.
Pure il Gmarito si eclissa. Magari si mette a cercare di riparare il microonde con un coltellino svizzero.
Tutti, tranne CatWoman.
Lei mi deve portare allo stremo.
Mentre io sbatto le porte (altro segno che l'apocalisse sta per abbattersi) e dico parolacce proibite e indicibili, lei mi risponde "non urlare". Oppure "adesso però stai calma".
Piuttosto che ammettere l'evidenza dei fatti, preferisce riportare l'attenzione sul fatto che io sono fuori di me e mi sto comportando come una Erinni, portandomi verso l'esasperazione che sfocerebbe poi sottoforma di ceffoni o nel quarto grado di arrabbiatura che è meglio ignorare in cosa possa consistere.
Non ha capito che se grido, è perchè mi trattengo dal passare alle sberle.
Quando poi la punizione viene attuata, CatWoman non è contrita. Lei rimane convinta di essere nella ragione, e due ore dopo mi chiama al telefono mentre sono alla guida della mia auto-taxi e quando torno mi rinfaccia che non ho risposto, proprio quando lei aveva deciso (bontà sua) di chiedermi scusa, quindi ora si ritiene offesa.

Da queste sfuriate usciamo entrambe esauste, ma io di più.
Perchè CatWoman da quando ha l'uso della ragione deve sempre avere l'ultima parola.
Con gli altri Fantastici, di solito mi fermo al secondo grado, perchè capiscono l'antifona.

Mi trasformo in una persona che non vorrei essere, però a volte mi sembra di sortire qualche effetto solo quando percepiscono che sto per commettere qualche atto irreversibile.
(Tipo buttargli il cellulare dalla finestra).
Prima o poi devo provare a farlo.

1 commento:

  1. Bè siamo in due tranquilla, se non divento una iena, questi fanno i fatti loro. E se non sono io che divento una iena, trattano gli altri come degli emeriti imbecilli con cui potersi comportare come vogliono, quindi devo entrare in gioco io per fare la iena e rimettere a posto la situazione.
    Bella la vita da mamma...

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