4 marzo 2019

ante sci-sci- e dopo sci

Il fatto che io mi sia portata in montagna, laddove la Gfamily si reca per qualche giorno per sciare, un libro da leggere E anche il blocco da disegno, dimostra in maniera inequivocabile che sotto sotto, gratta gratta, sono profondamente ottimista.



Così, piena di stanchezza e ottimismo travestito da pessimismo, ho preparato valigioni pieni di moonboot e tute da sci, tre arrosti, una bacinella di ragù, marmellata, biscotti, ingredienti per lo strudel, pane, salumi, caffè e quant'altro concerne la sopravvivenza.
E siamo partiti per la Valle Delle Mele.
Io per la verità ero di pessimo umore. Il primo giorno di sci richiede un surplus di energia da parte mia che mi rende insopportabile, dispotica, insofferente: io se fossi in me, mi lascerei direttamente a casa. O anche in autogrill, guarda.
Per fortuna il Gmarito mi sopporta, sapendo che dopo avere noleggiato l'attrezzatura per tutti, avere fatto gli skipass, distribuito guanti e sottoguanti, aiutato a infilare scarponi, avere guadagnato finalmente la seggiovia all'alba delle 10, per ri-tornare di buon umore mi basta bere con lui un caffè al rifugio e sentirmi dare ragione mentre critico la musica trash ad altissimo volume diffusa sulle piste, quando invece ci vorrebbe solo il silenzio delle montagne e il fruscìo degli sci sulla neve.
Inoltre anche quest'anno eravamo in buona compagnia di amici con la loro figlia, cosa che contribuisce ad migliorare il mio stato d'animo.
E' strano vedere i tre Fantastici maggiori, che fino a tre anni fa accompagnavo sulle piste certa che se li avessi persi di vista si sarebbero perduti nelle valli o avrebbero imboccato una pista nera per sbaglio e sarebbero precipitati nei crepacci, orientarsi ora perfettamente in tutto il comprensorio (cosa che io, no),sciare da soli, essere autonomi, percorrere tranquillamente le piste nere a mia insaputa.
Gli amici non scianti mi distraevano dall'apprensione materna ogni volta che un toboga partiva con la sirena verso qualche pista, forse verso qualche osso rotto.
SuperMario è passato dalle piste baby alle azzurre in una giornata.
-Mamma, è vero che i padri sono come dei maestri per i loro bambini? gli insegnano tutte le cose che sanno- dice SuperMario felicissimo di avere imparato a fare le curve grazie al suo papà.
Il mio posto è ormai a fine pista, con gli occhi strizzati contro il sole (rughe!) cercando di ricordarmi i colori dei caschi, per poi accorgermi che i piccoli sciatori che credo di avere identificato come i miei figli, hanno sei anni.
Visto il mio ruolo di spettatrice, occorre che io curi di più il mio look sulle piste.
Non so come sia possibile esistano queste creature perfettamente acconciate, dalla pelle di porcellana, con tute da sci che non rendono le loro gambe come grossi tronchi informi, con giacchette aggraziate che sottolineano il punto vita, insomma fashion.
Forse ci si deve nascere.
In ogni caso, meglio concentrarsi sulle montagne, le guance arrossate e felici dei Fantastici, lo strudel, la cena con gli amici, il nitore accecante della neve, il cielo innocente.
Ed essere felici di una passeggiata rubata tra la pulizia di casa e il rifacimento delle valigie, prima della partenza.



















3 commenti:

  1. Se ti consola anche io prima della partenza sono intrattabile, poi appena salgo in macchina o in camper, se i nani non cominciano a litigare, allora sì che mi rilasso!

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    1. Vabbè, mi consolo, è che io detesto essere così, come detestavo quando da bambina partivamo ed era mio padre ad essere di pessimo umore. Quando riuscirò ad avere potere sui miei stati d'animo forse mi sentirò davvero realizzata.

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  2. Io sogno la settimana bianca già quando sono al mare (che tra l'altro adoro). Amo sciare, amo la neve e amo ancor di più farlo con i miei bambini. Ne fare i due di settimana bianca se potessi, perchè mentre la vacanza estiva è la pausa rigenerante la settimana in montagna è la mia coccola annuale

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