Siamo ad aprile e ancora nessuno dei genitori di Megamind (che per inciso sono solo due) è andato ad un solo colloquio con i professori.
Il problema è che il Gmarito è sempre a Milano, o Roma, o in Svizzera per lavoro, dalla mattina alla sera, e che io pure lavoro, e il Liceo di Megamind si trova in un'altra cittadina, vicina, ma comunque che necessita di uno spostamento in auto e faticosa ricerca di parcheggio.
Confortati dai buoni voti del figlio, abbiamo potuto bellamente rimandare, finchè non ci è stato evidente che i colloqui servono anche per rendere edotti i prof che il loro studente ha una famiglia che si interessa a lui, nonostante non sia responsabile della puzza dei suoi piedi o della frequenza con cui si fa la doccia.
Questa volta è stato il Gmarito a offrirsi volontario.
Ha cercato il professore che ricevesse ad un orario comodo per andare poi a Milano:
-Questo prof Tizio, perfetto, alle 8,30-
-Quello è di prima B-
-perchè tu in che classe sei-
- prima C!-
- Allora questa prof Tizia, ore 9,00-
-E' di ginnastica-
-Ah.-
-Proporrei la prof di italiano-
La prof di italiano è una tostissima, esigentissima, e con una impronta di insegnamento di tipo universitario. Questo l'ho potuto dedurre dalle volte in cui Megamind mi ha chiesto aiuto per reperire testi particolari su internet, rispondere a domande complesse sull'Iliade, interpretare i personaggi omerici.
La Prof di Italiano riceve ad un'ora consona, prima delle 10.
Il Gmarito, che non vuole darlo a vedere ma è già agitato all'idea del colloquio come se dovesse interrogarlo sui Promessi Sposi, cerca di raccogliere più informazioni possibili, partendo da quelle logistiche:
- Dove riceve?-
-Terzo piano, nel corridoio-
- E come faccio a sapere chi è?-
Mah, non so...chiedi? ah, no, i maschi non chiedono.
- La prof ha degli occhi un pò sporgenti, non puoi sbagliare. Ma non dirglielo, eh, che ha gli occhi sporgenti.-
Già mi vedo il Gmarito che vaga per un corridoio fissando le prof che passano e valutando la sporgenza degli occhi.
-Età?-
-Mah, boh, forse 45 portati male, ma non dirglielo, eh, che li porta male-
Il Gmarito in cerca di certezze sente mancargli il terreno sotto i piedi.
-Ah, e cosa state facendo di italiano?-
- La novella come genere trasversale, da Esopo a Verga. Ma c'è anche epica. Iliade, odissea...-
Il Gmarito non ha tempo, ma se potesse andrebbe a ripassare il suo vecchio libro di letteratura, casomai la prof gli facesse qualche domanda.
Stamattina mi chiama, poco prima di entrare.
- Ci sono quasi. Cos'era il terzo piano eh? Occhi sporgenti. Bene bene. E cosa le dico?-
-Niente, è lei che deve dire, mica tu.-
-Ma se mi chiede qualcosa di Megamind?-
- Gli risponderai, qualcosa saprai dire, immagino, di tuo figlio-
- Sì, sì. Giusto. Lo conosco meglio io mio figlio di lei.-
-Si, comunque stai andando per sapere come va in italiano. E per far vedere che ha un padre. -
Già me lo vedo che ripassa il genere letterario della novella sul Wikipedia, in attesa del colloquio.
Ahahaha!! Poraccio!! Ma poi com'è andata, ce lo fai sapere vero?
RispondiEliminaPerò devi dirci poi il finale e cmq anche io quando vado a colloquio con la prof di italiano avverto un certo imbarazzo e cerco di parlare sempre al presente!!!I miei stanno alle medie ancora
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