la vacanza

Siamo tornati dalle vacanze.
Basilicata.
Con due famiglie di amici.
In un villaggio.


Nessuna delle mie buone intenzioni si è realizzata:
svegliarmi presto per fare solitarie e meditabonde passeggiate sulla spiaggia, dopo avere mangiato un frutto?
hummm...mi svegliavo alle 9,30, me magnavo quattro fette biscottate con la marmellata sulla veranda assieme a marito e figli stropicciati e felici.
Partecipazione a tutte le attività wellness del villaggio, come risveglio muscolare, yoga, acquagym, beach volley?
No, solo lettino, castelli di sabbia, brevi nuotate slalomando tra le meduse, lettura intensa del mio romanzo da 1000 pagine.Una volta sono stata in canoa, però, lamentandomi tutto il tempo col Gmarito, sostenendo che le meduse mi sarebbero saltate addosso.
Cene light e salutari a base di verdure?
Abbuffate con gli amici sulla veranda a base di pastasciutta, carboidati nelle loro forme più raffinate e velenose, formaggi lucani, aperitivi a base di freselle e acciughe e cipolle, granite alla frutta (vera frutta, però).
Direi che ho sostituito i miei pessimi propositi con scelte molto più salutari per il mio buonumore e la mia psiche.
I Fantastici e i figli dei nostri amici si sono dileguati per tutta la vacanza stalkerando gli animatori più giovani, o partecipando qualsiasi torneo, ballo di gruppo, corsi di meditazione, workshop di bocce, attività ricreative organizzate dal villaggio pur di disertare i turni di apparecchio/sparecchio/lavaggio piatti, e rientrare dopo la mezzanotte.
SuperMario non ha saltato uno, dico un ballo di gruppo. Ha passato la prima settimana ad abituarsi al fatto che occorre convivere con la sabbia e il mare è fastidiosamente salato. Poi ha fatto pace con l'habitat, ha iniziato a partecipare allo junior club solo per potersi abbracciare tutti gli animatori.
In effetti ha passato gran pare della vacanza a distribuire abbracci.

Insomma, una vacanza in cui contavano le persone, gli affetti, le relazioni.
Gli aperitivi, anche.

Una vacanza bellissima.