11 novembre 2019

novembre

Stamattina, mentre camminavo per la città prima delle sette, pensavo a varie cose, e anche al fatto che- oltre alle inadeguatezze consuete- anche oggi devo cercare di non finire all'ospedale, perchè non ho un completo intimo coordinato e non ho ancora tolto lo smalto rosso sulle unghie dei piedi da agosto.

Sono in stallo, e probabilmente è per questo che la mia schiena si è incasinata di brutto.
In ogni caso, camminavo, c'era ancora buio, cosa a cui bisogna abituarsi di nuovo ogni anno (e forse solo questa cosa basta a provare la nostra immortalità), e ho pensato che è proprio triste che io non possa mai incontrare per strada, per caso fortuito, nessuno dei miei fratelli, o dei miei genitori.

Incrociare per dire un loro tragitto e lasciarsi sorprendere da un volto noto- sì forse potrei perfino riconoscerli da lontano anche senza occhiali.
Sì, beh, qui ci sono gli amici, c'è il barista del bar migliore della città, paese, centro urbano, posto di provincia.
Ma è diverso, e tu lo sai.

Non avendo cose divertenti da raccontare, pubblico le foto di recenti weekend, e un veloce resoconto perchè niente si perda.


- Weekend nella valle dei pittori con metà della famiglia (la metà femminile e mondana rimasta a casa delle amiche per pigiama party di Halloween)
- Colori dell'autunno.
- Amici nuovi, lasagne, molto molto cibo.
- Risotto estemporaneo sul fornelletto elettrico, perchè le bombole amano esaurirsi i giorni di festa (troppo stress per loro).
- Battaglia di pigne con SuperMario.
- Molte amanite muscarie, i funghi più estetici e ironici che esistano.
- Raccolta furibonda di muschio per il presepe, come faceva mia madre, che qui i cinesi lo vendono finto e prodotto con derivati del petrolio a 5 euro il sacchetto.
- Raccolta di fronde e rami che ha contribuito alla santificazione del marito al momento di caricarle in auto.
- Disegni sul mio taccuino.
- Poi, una volta tornati a casa, corso propedeutico in preparazione delle tagliatelle alla mia mitica amica mitteleuropea.
- Ciambellone, ragù, involtini, casomai non avessimo ancora mangiato abbastanza.



















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