5 febbraio 2020

E' sera. A cena. 

-bene, ragazze-dice il Gmarito-ora mettiamo in palio un pò di minuti  aggiuntivi per l'uso del cellulare-


-siiiiiiii! cosa dobbiamo fare?(lavare per terra con la lingua? farci dei complimenti reciprochi che sembrino credibili? indossare una gonna con le ballerine? dividere 1890 scontrini per data e giorno? pulire il gabinetto dopo che ci sono andati i maschi?)-
-dovete risolvere un quesito matematico, quelli che necessitano del pensiero laterale (mi guarda) no Amore tu non puoi partecipare. Tu puoi partecipare solo a quelli in cui si usa l'emisfero destro, oppure bisogne essere capaci di disegnare qualcosa con un solo tratto di matita.-
-Quanti minuti guadagniamo?-
-Questo è difficile, quindi 40 minuti!-
Viene usata la lavagna degli impegni della cucina. Dati: cassette di arance da 21 posti, arance in numero indefinito da distribuire nelle suddette cassette. Non ho ascoltato bene ma mi pare che si debba calcolare da quanti anni la fruttivendola è in menopausa.
Non sono stata attenta, d'altra parte io possiedo solo l'intelligenza emotiva, che è come dire ad una brutta come una cozza che ha molta personalità. 

Le ragazze non lo risolvono, la delusione per il fatto che il loro pensiero è TROPPO laterale, cioè sta da un'altra parte proprio, viene sostituito col sollievo che non diventeranno (ancora) meno intelligenti stando troppo al cellulare, visto che non avranno i minuti aggiuntivi.

Premio di consolazione: dopo cena ci attende una puntata della serie che stiamo vedendo tutti assieme.
E' una cosa curiosa.
Quando è arrivata la radio nelle case, ci si rammaricava di quando si stava davanti al fuoco a raccontarsi le storie o cantare canzoni tristissime sugli alpini trucidati.
Quando è arrivata nelle case la tv, ci si rammaricava di quando si stava ad ascoltare la radio, usando l'immaginazione, in assenza di immagini.
Poi è arrivata la tv on demand, i dispositivi portatili, e ci si  rammarica del fatto che non si sta più tutti assieme ma ognuno si guarda ciò che gli garba, in solitudine. 
Si rimpiangono le serate in cui ci si litigava il telecomando per vedere Memole invece che KenShiro, picchiandosi selvaggiamente come una famiglia unita.
Ora, che abbiamo sequestrato i cellulari durante la giornata e i computer di casa sono talmente pieni di virus causati dalla continua navigazione su siti pirata, che come lo accendi ti chiedono di pagare un riscatto in bitcoin, trovarsi tutti insieme sul divano a litigarsi la coperta, per guardare una serie Netflix, pare la parusìa della famiglia felice.
(Al netto degli insulti a chi fa troppe domande, tossisce nel momento del monologo del cattivo, o fa commenti sull'outfit del personaggio femminile.)

Netflix che salva la famiglia moderna, non l'avrei mai previsto.

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