4 febbraio 2020

nascoste risposte

Ieri è stato il mio compleanno. E' iniziato così cosi.
Vorrei dire di merda, ma era il mio compleanno e non sta bene. In ogni caso, è iniziato come tutte le mattine.

La consapevolezza che ancora una volta era tardi, stavo già stretta in quella giornata. Era la mattina della merenda sana in corpore sano, una delle tante iniziative costruttive  e salutiste della scuola pensate per far perdere la salute mentale alle madri disorganizzate, io non avevo preparato nulla di sano. Gli ho dato un tegolino marca discount. 
Non avevo preparato i vestiti da mettermi, cosa che mi avrebbe fatto perdere lunghi minuti preziosi inebetita davanti all'armadio aperto, le mie figlie avevano da sottopormi roba da firmare (probabilmente cambiali).
Avrei voluto che non iniziasse come tutte le mattine.  
Con un sapore amaro di piccolo fallimento ancor prima di quello del caffè.
Volevo che fosse un giorno nuovo, in cui potessi fingere che son padrona della mia vita appena sveglia, emotivamente stabile.
L'inizio di un cambiamento.
Poi però le cose sono lentamente migliorate, in un crescendo continuo. 
Intanto c'era il sole, l'aria era calda, e non ho voluto prenderlo come un presagio catastrofico sul riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacci e l'estinzione della razza umana. 
L'ho preso come un anticipo di primavera, che ha voluto farmi sapere che prima o poi l'inverno finirà, anche questa volta. Sono andata al bar, ed era rimasta giusta giusta una girella all'uvetta, il barista mi ha fatto gli auguri e mi ha preparato un cappuccino. 
Protetta dal potere misterioso del proprio compleanno: quello che ti salvava dalle interrogazioni al liceo (prof, oggi è il mio compleanno funzionava con tutti i prof, tranne che con quella di chimica, che aveva venduto l'anima a Lucifero), una sorta di immunità internazionale, valida per tutte le 24 ore.
Così protetta da questa invisibile armatura d'amore, ho attraversato la giornata lavorativa fino alle 18,00.
A casa le mie bambine-ragazze mi hanno preparato una meravigliosa torta alla cannella. Il profumo si è sparso per tutta la casa.
Il Gmarito mi ha regalato una bellissima borsetta senape, Megamind mi ha omaggiato di perle di saggezza uniche e scientifiche: il fatto che lui possiede tutti i cinque elementi che gli garantiscono il massimo QI: l'essere primogenito, essere alto più di un metro e 75, suonare uno strumento musicale, avere occhi grandi e l'ultimo l'ho dimenticato.
Dalla mia Lesbomaica ho ricevuto in dono un link ad un articolo che mi ha consolato moltissimo, anche se non parla di come curare la cellulite.
Siamo andati a mangiare un' ottima pizza (l'alimento della gioia per eccellenza), SuperMario ha giocato a città, animali, nomi e cose, io mi sono leggermente ubriacata, e una volta tornata a casa ho ripreso a leggere un libro che rimette al centro le cose che contano.
Alla fine, il leitmotive della giornata, la domanda in sottofondo, sussurrata dalla sveglia, esplicitata dalla Lesboamica Pavese, borbottata tra me e me davanti all'armadio, tacitamente posta dai miei figli attraverso richieste sbagliate è: 
si può essere felici (nonostante tutto)?
Ogni cosa in questa giornata ha risposto alla domanda.
Sei felice tutte le volte che ti senti amato.
Sarai felice tutte le volte che farai sentire amati gli altri.

E quindi, grazie.

4 commenti:

  1. Tanti Auguri carissima....anche io mi alzo tutte le mattine con un senso di fallimento e i piatti da lavare della sera prima!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    1. Ah! Si!La mattina ha l'oro in bocca? Se la mattina ha in bocca qualcosa, beh, non è l'oro...

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  2. La mattina non è un buon momento per fare bilanci! Ancora tanti auguri!

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