17 marzo 2020

ma siamo sicuri che alla fine andrà tutto bene?

Post lungo sui massimi sistemi per i miei figli e per tutti quelli che avranno tempo e voglia di leggerlo tutto.
Tanto siete e casa, cos'avete da fare?


Lettera ai miei figli

Caro figlio.
Un giorno ti chiederai- spero- che senso abbia tutto quanto.
Il nascere, il vivere, il morire. Che senso ha il dolore. Chi è Dio, e tutto questo mistero che ci avvolge.
Sì, perché spero che un giorno ti accorgerai che siamo avvolti dal mistero.
Siamo come sordi, avvolti dalla musica: intuiamo che esiste, che è meravigliosa, ma non possiamo sentirla.
Un giorno vi ho visto mentre parlavate con Siri, l’assistente dell’Iphone.
Sapete cose le avete chiesto?
Se Siri esiste e dove si trova….
Se è felice.
Se può morire.
Queste sono le domande che si fa l’uomo da sempre. Esisto? Dove mi trovo? Cos'è la felicità? Morirò?
Un giorno io ho avuto un' intuizione. E’ una cosa semplice, in realtà.
Ho come la sensazione che sia la cosa più importante che io abbia capito nella mia vita, e quindi voglio dirtela.
Pensa alla materia:  pensa agli atomi.
Minuscole particelle vorticanti che compongono tutto, sia organismi viventi che inorganici.
Ormai tutti gli scienziati sono d’accordo nel pensare che tutto ciò che esiste non sia che energia. Una energia sola che si manifesta nelle più diverse forme.
Se entriamo in una pianta troviamo le molecole, se entriamo nelle molecole vedremo che sono formate da atomi, se entriamo nell’atomo troveremo particelle ancora più piccole in un movimento senza fine.
Alla fine si tratta sempre di energia. (Energia di cui gli scienziati sanno ancora poco, e più vi si addentrano, più si infittisce il suo mistero)
Ecco, un giorno mi ha colpito questa idea:
questa energia, che forma le stelle così come i pianeti, la terra e le cellule viventi, l’uomo,
altro non sia che quello che noi uomini chiamiamo con una parola ormai usurata e logora.
Amore.

Pensa a questa cosa incredibile ma anche semplicissima : che l’amore non sia UN SENTIMENTO.
Così come noi siamo abituati a pensare.
Dimentica il sentimento e immagina che l’amore sia questa energia: che sia la particella più piccola e inafferrabile del cosmo.
Non parlo di energia buona, buoni sentimenti, o buone azioni.
Parlo di quell’energia che tiene assieme le particelle degli atomi, nel loro vorticare, capisci?

Ora, se partiamo da questa affascinante idea, questo amore, questa energia, è ciò di cui siamo fatti.
Però contemporaneamente è ANCHE amore come siamo abituati a pensarlo.
In che senso?

Ora immagina Dio. Difficile, ma provaci. Dio è intelligenza assoluta e amore assoluto. E’ energia che non può stare sola, perché l’amore deve avere un destinatario.
Ecco perchè la creazione.
Cosa usa Dio per la creazione? Usa l’unica cosa che ha, e di cui è fatto, usa sé stesso, usa questa energia.
Se Dio ha creato il mondo per amare l’uomo, non può che averlo fatto con ciò di cui disponeva. Infatti l’ha fatto a sua immagine e somiglianza. Ha usato la sostanza di cui è fatto.
Noi siamo fatti da questa energia, che è amore, ma nel contempo- allo stato puro (allo stato divino)  è anche conoscenza assoluta, intelligenza assoluta.
L’universo è fatto di pensiero puro, e questo pensiero è energia, e questa energia è sconfinato amore. Qualcuno ha detto che l’universo è il sogno di Dio.

Qualcosa deve essere di sicuro andato storto, allora, penserai.
C’è la storia del peccato originale. Del dolore, del peccato, della paura, della malattia.
La perfezione originaria deve essersi persa da qualche parte.
Dove si è persa?
Si è persa quando Dio ha dato all’uomo la possibilità di scegliere se amarlo o no.

Saresti felice se il tuo fidanzato/fidanzata fosse obbligato ad amarti per effetto di un filtro d’amore? No, vorresti che lui scegliesse ogni giorno di amarti, anche a costo di vederlo andar via e trovarsi un'altra persona.
Arriviamo a Gesù.
Si è incarnato sulla terra per salvarci…ovvero?
Gesù è Dio che ha voluto esplorare l’umanità, immedesimandosi nell’uomo (scoprire che effetto fa…cosa significa essere uomo, ha voluto sperimentare cosa significhi vivere da creatura…)
E poi ha voluto ricordare all’uomo chi è veramente, e dove tornare una volta abbandonato il corpo.

Tutta la vita di Gesù non fa altro che dirci questo, in tutte le sue sfaccettature, è una specie di manuale: in ogni situazione ci dice come comportarci. Come comportarci con gli amici, con i potenti, con chi ci insulta, con chi ci cerca, con chi ci fa paura, con chi ci promette gloria e ricchezza, con chi ci odia. Come comportarci quando gli amici ci deludono, o anche come far festa, o quando abbiamo paura di morire, o ci sentiamo soli e abbandonati da tutti. Gesù ha sperimentato già tutte queste situazioni, e ci ha detto di fare come lui, tracciando una strada sicura.

Perché-appunto-visto che l’uomo è fatto di energia divina, è intrinsecamente già salvato, è fatto della materia di Dio.
Se l’uomo si “dimentica” di questo, cioè che appartiene a Dio perché è fatto della sua materia, allora per l’uomo sarà impossibile ricongiungersi a Dio!
Come se non potesse trovare la strada!
Uno non può tornare a casa, se non sa di averla, no?
Una volta morto il suo corpo, è  come se rimanesse ancorato al terreno, pensando di appartenere solo alla terra.
E quindi.
Se questi sono i presupposti, se questo amore non è un sentimento, ma un fluire di energia, di cui noi stessi siamo fatti, allora capisci che l’unica cosa che conta, è amare.

Io credo che noi, sulla terra, il nostro “io”, la nostra anima, pian piano si “contamini” (non mi piace questa parola, ma non riesco a trovarne un'altra), si dimentica di sé, si dimentica chi è, perde questa energia-amore.
Perché tendiamo (anche) al male? E’ il peccato originale, ovvero come quei virus del pc, un baco nel nostro sistema operativo, che ci fa tendere verso tutto ciò che è NON amore.
Come se una lampadina perdesse un po’ la sua luce, ecco che si genera il male.
 D’altra parte non è quello che sappiamo già?
Che il male non è altro che assenza di bene, così come il buio non è altro che assenza di luce?
E’ come se questa energia si indebolisse, come un palloncino pieno di elio, che a poco a poso si sgonfia e smette di volare. L’unico modo per ricaricarlo , L’UNICO MODO PER VOLARE, è amare.
Scegliere di amare.
Siamo liberi, dunque dobbiamo scegliere di amare, lottare contro quel virus del nostro sistema operativo. Questa capacità di scegliere è il nostro ANTIVIRUS.

Amare è una questione di vita o di morte, non perché c’è un comandamento, una regola, una legge imposta da Dio, o perché fa bello, o perché è un buon sentimento o perché così ci sentiamo meglio, o perchè la gente ci guarda con simpatia e ci ringrazia (cosa che più spesso, non fa).
E’ una questione di vita o di morte perché una volta che il nostro corpo morirà, tutta l’energia che avremo immagazzinata sarà quella dell’amore che abbiamo donato: come l’elio che farà volare il palloncino fino alle braccia del Padre.
Nessuno ci condannerà, nell’aldilà, perchè è la nostra patria.
Non sarà certo Dio a condannarci.
Cos’è allora che ci condanna alla morte eterna (ovvero all’assenza d’amore, di Dio)?
Sarà la nostra abitudine a guardare solo a noi stessi e la nostra incapacità di percepire altro che le cose materiali. Sapere di avere fatto del male, il senso di colpa, avere dimenticato quanto siamo amati di Dio: questa cose ci impediranno di salire, come palloncini tenuti in basso perché legati ad una pietra.
In sostanza, non sarà Dio a condannarci, ma noi stessi.
E qui viene il punto.
Ma io credo che basterà una sola buona azione, un solo atto di amore PURCHE’ autentico, una sola scintilla d’amore e di energia : seppur misera, Dio la userà per portarci da Lui, perché ci ha già salvati.

Ecco che qui possiamo immaginare il senso del Purgatorio, che non è una strana invenzione di Dante. Mi piace pensare al purgatorio come un modo, dopo che avremo lasciato il nostro corpo, di abbandonare ciò che ci rende pesanti, a poco a poco. Finchè non saremo così leggeri da salire in alto, più vicini a Dio. Non è quindi una condanna a rimanere lontani da Lui, ma una impossibilità nostra. Ma temporanea.

Infine.
Credo che siamo su questa terra principalmente per imparare.  
Credo che la morte del corpo sia il male minore. La vita ha tante prove, è il luogo in cui sperimentare se stessi, e diventare pienamente se stessi.
 Con questo non dico che si debba desiderare di morire.
I sensi di colpa, la paura, il desiderio di possesso, il desiderio di affermazione egoistica di sé, nel lavoro o anche nella società, non hanno senso.
Vivere nella prospettiva di andare in un luogo in cui ci sarà solo gioia per l’eternità, fa sì che vivi ogni cosa in maniera diversa.
Come guardi quel film in cui il protagonista attraversa mille pericoli e sofferenze e tu riesci a sopportarlo perché sai che andrà a finire bene. Non sai come, ma sai che andrà tutto bene. Alla fine.
Che non significa: speriamo di avere tutto ciò che desidero: come negli oroscopi! Salute! Soldi! Amore!
No. Andrà tutto bene, perché siamo già salvi per l’eternità.

Quindi la frase da tenere a mente è:

E’ l’amore che fa la differenza.

Non importa fare grandi cose, o dire grandi preghiere, o pensare a grandi progetti, basta davvero la vita di tutti i giorni, ma invece di viverla scontenti o arrabbiati, o frustrati per quello che si avrebbe voluto fare, o essere, o ottenere, o considerare come le cose più importanti da raggiungere, basta fare con amore pure il sugo al pomodoro, la partita a scacchi con un fratello, accorgersi che tua sorella ha bisogno di aiuto, studiare, sparecchiare la tavola.

Non è liberante? 
Non è liberante sapere che questo fantomatico progetto che Dio ha su di te non è detto che sia andare in Africa, o abbandonare tutti i tuoi averi, o adottare 4 figli, ma semplicemente amare “usando” quello che hai, semplicemente tuo fratello, il tuo fidanzato/a, il tuo vicino di banco, il compagno stronzo, il dover preparare la cena?
Come un bambino che per costruire la sua casetta in lego usa i mattoncini che ha, non ha bisogno del manuale di istruzioni, o i pezzi del lego più fighi, il lego techinic.
 E’ creativo. Dio vuole che siamo creativi.

E il bello di questo è che tutto ha dignità, se fatto con amore.
Per me ha dignità sedermi e disegnare perché-credo- esercitare un dono è fare felice Dio, forse è anche un po’ sperimentare la capacità di creare o di usare l’intelligenza e esplorare se stessi attraverso le proprie capacità come ha fatto Dio creando l’universo.
 Diventa qualcosa che ha dignità finchè non si trasforma in culto di sé, egoismo, dimenticanza dell’altro.
(E in questo caso anche cose apparentemente giuste come partecipare a tutte le iniziative della parrocchia, diventare volontari della Caritas, fare molta carità, se vengono fatte per se stessi, per vantarsi, per essere ammirati, sono cose belle, ma non hanno quell’amore che ci salva.)

Forse per voi è presto per sentirvelo dire, ma ve lo dico lo stesso:


Ecco perché penso che sposarsi e avere figli sia un modo per facilitarsi la vita.
Oggi sposarsi è un gesto sovversivo.
Sovversivo vuole dire che vuole stravolgere. Mettere sottosopra. Cambiare le priorità, cioè decidere cosa è importante e cosa no.
Imparerai, spero, che sposarsi, avere dei figli, è un modo con cui ti metti naturalmente nella condizione di essere quasi costretto ad amare. Fai una promessa e per la vita devi mantenerla. Non puoi semplicemente dimenticartene, o dire che ti sei stancato.

Ti lascio con una bella immagine.
Ricordatela quando sarai arrabbiato con qualcuno.
Immagina che i pensieri rabbiosi o cattivi nei confronti di persone che non sopportiamo siano come passeri su un albero. Non ti appartengono, basta che ti lasci scuotere dal vento per farli volare via .

Ti lascio poi con 4 frasi che illuminano tutta una vita. Una per ciascuno, ma tutte per tutti.






“ Ama il prossimo quando meno se lo merita, perché sarà allora che ne avrà più bisogno”
che è il risvolto di
"Ama mihi cum mererem minus, quoniam erit cum ne egerent." (Catullo)

“ Fai piccole cose, ma fatte con grande amore”
(Santa Madre Teresa di Calcutta)

“Alla fine andrà tutto bene. E se non lo farà, allora non è ancora la fine”
(andrà bene, alla fine, perché siamo già salvati)
(John Lennon)

“La bellezza salverà il mondo, perché essa è il volto dell’amore, che risplende nella desolazione”
(citazione da Dostoevskij  e Roger Scruton)

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