10 febbraio 2021

una stanza tutta per sè-non solo crafty room

 Mi sono assentata dal blog, forse perchè ora ho meno bisogno di una stanza virtuale, ora che ho la mia stanza reale.

Dall'annessione dei territori confinanti è saltata fuori una stanza per gli ospiti.

Che si è trasformata nel mio studio, stireria, craftyroom, nascondiglio.

In questa stanza sono finiti tutti i mobili scartati: una libreria Billy, una pseudo kallax appartenuta alle ragazze, l'ex scrivania di Megamind, le valigie vintage che uso per immagazzinare i ricordi, un armadio a ponte avanzato, una vecchia tenda dei miei genitori, il divano letto (non dimentichiamoci che sarebbe la stanza degli ospiti...), un vecchio filo led in disuso.

Come le stoffe e i pizzi delle sorellastre che finiscono raccolti dai topolini per Cenerentola, ho arredato la mia stanza-tutta-per-me a mia immagine e somiglianza.

Ora è l'espansione fisica di me stessa, e ora mi corrisponde uno spazio mentale anche nella testa, un luogo e un tempo che ora finalmente possono esistere.

Mettere insieme tutti questi oggetti ha avuto davvero una funzione terapeutica, consolante, come se mi fossi riappropriata di una parte di me.

Ora non resta che cacciare gli intrusi, e disegnare, contemplare, dormire, pensare, stirare, nascondermi.

La prima cosa che ho fatto è stato costruire una lampada che illuminasse il tavolo.

Costruire è presuntuoso...Avevo già un filo con portalampada e interruttore (le mie conoscenze di fisica non mi permettono di assemblare componentistica elettrotecnica senza rischiare un blackout del quartiere). Ho ricoperto il filo con della lana (seguendo un tutorial online in inglese da cui si desume la facilità della realizzazione), ho creato un piccolo paralume con carta plissettata, fissandolo alla mensola con dei morsetti da falegname, che ho poi decorato con del washi tape.





Alla scrivania ho appeso una bacheca.



Ho creato una bacheca magnetica con una vecchia scatola di caran d'ache, una delle mie creazioni più brillanti devo dire.

Ho usato vasi trasparenti della marmellata per mettere matite e pennelli in modo che fossero a portata di mano. Con un vecchio pezzo di legno ho costruito un pannello inclinato su cui disegno per non diventare completamente gobba.



Ho riutilizzato una scatola di vino di legno e il suo coperchio come contenitori e vassoi.







Ho creato dei piccoli giardini in barattolo, con muschio raccolto per strada dai marciapiedi e muretti, mentre i passanti mi guardavano come una squilibrata. Dentro ai giardinetti ho messi piccole figure create da me in cernit, una casetta, un fungo.


Ho appeso quadri che amo.

Ho messo alcuni libri su dei reggilibri e ogni tanto li cambio a seconda dell'ispirazione.







Le valigie sono diventate un comodino eventualmente contenitore per gli ospiti.






Questo spazio è stato un grande dono, mi ha tenuta occupata la mente, le mani e il cuore.

1 commento:

  1. È uno spazio stupendo, che ti ritrae...
    Posso esprimere un po' di sana invidia? Il desiderio di ogni membro della nostra famiglia è avere una stanza propria. Per ora solo l'uomo di casa ha questo privilegio, perché ha adibito la taverna a laboratorio di falegnameria.
    Noi 5 femmine di casa agognamo uno spazio personale, mentre siamo costrette a condividere ogni angolo, bagno compreso...

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