22 aprile 2015

L'unghia sfigata

Le unghie sono un simbolo.
Le unghie curate sono nel mio inconscio la manifestazione della donna adulta. Della donna adulta, che non ha bisogno di strapparsi le unghie a morsi. Della donna adulta che ha un buon livello di autostima.
Che nonostante tutto ha il controllo di sé, tanto da avere la freddezza di farsi la manicure.
Bene, dopo vari tentativi di raccontarmela, di provare a mostrarmi per quella che NON sono, ovvero indossando unghie posticce alle cerimonie davanti a parenti per darmi un tono (salvo poi staccarsi -macabre- proprio quando fai il brindisi col calice di cristallo), ho deciso di forzare la mia natura ricorrendo a ciò che ho sempre aborrito.
La ricostruzione delle unghie.
La mia insicurezza e ansia nevrotica si sarebbe fermata davanti ad uno strato di gel che avrebbe reso le mie unghie come quelle di un manichino.
Ebbene, è andata bene per mesi.
La facciata reggeva.
Mi guardavo le unghie e mi sentivo adulta.
Mi strappavo i capelli, è vero, ma è socialmente più tollerato e di gran lunga meno appariscente.(Finchè non diventi pelata?).
Poi era gratificante cambiare colore, molto creativo, se resisti alla tentazione del color vomito d'ubriaco che va tanto di moda.

Poi, va da sé.
Non è possibile che io abbia costanza. Avrebbero dovuto chiamarmi Costanza, che magari sentendomi chiamare così, sarebbe stato un promemoria.
(Ma forse, non sarei una grafica frustrata al giorno d'oggi, ma una inflessibile insegnante di scherma.)

Un giorno, le unghie hanno cominciato a spezzarsi, così come giorno dopo giorno la mia facciata di persona matura e calma e col pieno controllo di sé si è sgretolata e sfaldata come la cheratina messa sotto stress dagli agenti chimici.

E allora, via. Ho naturalmente ricominciato a massacrarmi le unghie senza pietà, deliberatamente, assaporando la mia sconfitta con autocommiserazione (e l'alibi del genio creativo tormentato, ovvero: Picasso mica si faceva la manicure)

Poi cosa è successo? E' successo che ho cambiato lavoro.
Sono diventata una sorta di segretaria.
Chi più di una segretaria deve avere un aspetto rassicurante organizzato ed efficiente? Avere una segretaria che si smangiucchia le unghie sarebbe come avere una estetista coi brufoli e il pelo sotto le ascelle.
E così, ci ho riprovato.
Niente gel però, già io faccio fatica ad assoggettarmi alla schiavitù del parrucchiere una volta l'anno, la manicure ogni 20 giorni è improponibile.
Avete mai visto la ricrescita delle unghie con lo smalto semipermanente? Sembra una mutazione genetica incontrollata con DNA di grifone.
E così, con la pazienza che NON mi contraddistingue sono riuscita a fare cresceere le mie unghie fino ad una lunghezza che non fosse ridicola una volta laccata con lo smalto verde smeraldo.

Sono 20 giorni che riesco a non toccarle.
Tranne una.
L'unghia sfigata.
Perchè di queste due personalità che fanno a botte, la ME adulta che vuole essere responsabile, e la ME casinara e creativa e nevrotica, non posso semplicemente sopprimerne una.
A beneficio della personalità che amo di meno.
L'unghia sfigata è sfigata di suo, non ce la può fare. Si spezza, si scrosta, e allora senza la barriera dello smalto, la tormento, me la mangio.
E' lì per ricordarmi che io non sono una vera segretaria.

Sono come i supereroi.
Serve solo per coprire la mia identità segreta.

E per non diventare completamente pelata.




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