Complice il fatto che Megamind fino alle undici di sera ha
fatto espressioni perché è disorganizzato nei compiti, mentre guardavo il
gmarito che gli spiegava come si semplificano le frazioni tra loro nelle
espressioni (vaghissime rimembranze di numeri sopra che si annullano con i
numeri uguali, sotto), mi si è attivata questa Madeleine proustiana, e mi sono rivista.
Io ero una capra in matematica, e soprattutto nelle
espressioni.
Allora chiamavo al telefono S.
S. era l’amica del cuore da manuale: insieme dalla prima
elementare al liceo.
Solo che lei era quella intelligente. Di quelle che son
brave senza essere delle secchione.
La telefonata iniziava con la frase topica: ma a te è venuta l’espressione nr 2?
Ovviamente domanda retorica, perché a lei certo che era
venuta, ed era già all’espressione 15.
E la telefonata proseguiva più o meno così.
Non è che puoi dirmi
com’è al terzo passaggio?
Grazie sei un angelo.
(E io pensavo davvero che fosse un angelo, ma nel contempo
ero mortificata di essere così capra da non azzeccarne una, e soprattutto
preoccupata al pensiero che lei potesse pensare che fossi una leccapiedi
opportunista).
E S. mi leggeva con infinita pazienza l’espressione finchè
io non facevo domande cretine.
No, ma scusa, perché 25?
Ah.
Ah si?
Ah, no?
Ahhh!
Sì. Giusto. Sono una
demente. Ok forse dopo ci riesco da sola, ti lascio così non ti rompo più. Grazie
mille, ciao. Sei un tesoro, no. Davvero.
Volevo davvero farcela da sola.
Dopo un’ora, la richiamavo sempre più strisciante e dopo
avere spezzato tre matite e perforato con la supermina tutte le gomme per la
frustrazione e dalla voce di sopportazione intuivo che lei stava già facendo il
riassunto di italiano o mettendosi avanti per tutto il mese venturo, ma lei era
l’amica del cuore e rispondeva sempre, e sempre mi spiegava l’errore idiota ed
ascoltava gli insulti che io mi facevo da sola, auto-mortificandomi come se
questo potesse risarcirla dalla rottura di scatole che le infliggevo.
Questo in verità non ha mai compromesso l’amicizia, anche se
a volte non andavamo d’accordo su certe cose, lei era rigida su alcuni
argomenti, e io su altri, ma eravamo insieme, a giocare a Barbie, a guardare un
film, a dare l’esame della patente a cui io ovviamente sono stata bocciata alla
pratica due volte, a fare la maturità, ad affacciarsi alla vita da grandi.
Siamo andate insieme in vacanza, poi io sono andata a Milano e lei si è
iscritta a Veterinaria, e tutte e due ci siamo trovate proiettate verso il futuro
come un treno in corsa, distratte, gli amorazzi e poi gli amori veri, la
lontananza, l’inconsapevolezza tipica dei ventenni che non vedono quello che
lasciano indietro perché è tutto troppo eccitante e veloce, e hanno questa fame
di futuro, e anche questa paura del futuro, e insomma non capiscono una fava,
bisognerebbe avere vent’anni quando si è trentenni.
Ora siamo amiche su Fb, che non vale niente, lei ha due
bimbi, e se fossimo nella stessa città io sono sicura che prenderemmo il tè
insieme e ci scambieremmo le diete e sparleremmo delle mamme tigre.
E alla fine penso, le persone sono l’unica eredità che
avremo, e chissà magari le scriverò una mail. (senza chiederle il secondo
paragrafo della versione di greco, anzi, lei mi ha pure suggerito alla maturità,
che sennò io prendevo 4 nella prova scritta sulla tragedia greca)
Cate, mi hai fatto commuovere. Sono talmente emozionata che sono senza parole. Posso solo aggiungere una cosa che mi disse tuo papà al battesimo di Carlo Alberto e che non ho mai scordato: "tu sei sempre stata l'alter ego di Caterina". Ecco. Perció dico solo grazie. Non me lo dimentico tutto quello che abbiamo condiviso. Il mitico quaderno dei lirici greci. La festa a sorpresa che mi hai organizzato a casa tua per i miei 18 anni.
RispondiEliminaVabbé, basta, adesso sto piangendo davvero. Ti abbraccio forte, e scriviamoci , come facevamo all'università, ti ricordi?
eccerto, che dobbiamo scriverci. Anzi visto che a causa dei miei numerosi crash tecnologici (i miei cellulari non durano 6 mesi) ho perso la tua mail e il tuo numero, ora ti scrivo un messaggio privato su Faccialibro così me li dai.(Il quaderno dei lirici greci, mica me lo ricordo!)
RispondiElimina