30 ottobre 2018

l'ora del buio contro l'ora dell'ammore


E' vero, si dorme un'ora in più, per una domenica.
Ma in cambio abbiamo sei mesi di buio a merenda.
Lampioni accesi all'ora del tè, tristezza a cucchiaiate.
Comincio domandarmi cosa fare per cena verso le quattro.
E poi, è sempre troppo tardi, perchè è inutile: migliaia di anni di evoluzione non mi hanno tolto l'impressione che-se fa buio- la giornata è finita, ed è meglio andarsene a dormire.
E'il momento della naftalina che inaugura il cambio degli armadi, che dura ben più di una settimana bianca.
A volte sniffare la naftalina aiuta, bisogna farlo finchè non la toglieranno dal mercato in quanto tossica. Presto dichiareranno le tarme specie protetta.
Non potendo andare a dormire alle cinque, mi viene voglia di fare torte, unica attività che si armonizza all'inverno.
Ma la città veglia, i figli pure, pullulano di compiti resi più intollerabili dalla sensazione che il pomeriggio è finito prima di cominciare.
Mi sveglio con il buio, la luce stenta a farsi strada, esattamente come me, verso la cucina per preparami il caffè. 
E naturalmente piove, per ricordarmi che c'è qualcosa di peggiore dell'oscurità bugiarda che traveste il giorno da notte.

Per prepararci a questo triste rituale dell'ora solare, io e il Gmarito abbiamo deciso di scappare insieme.
Abbiamo scelto accuratamente il weekend prenotando il nostro smartbox dal titolo sessualmente allusivo proprio nei tre giorni in cui era prevista l'allerta meteo per la perturbazione "Apocalisse biblica".
Così, casomai ci fosse venuta voglia di mettere il naso fuori dall'albergo saremmo stati dissuasi.
Per fortuna ho avuto l'ispirazione di scegliere un hotel con beauty farm e acque termali.
Mentre fuori imperversava una tempesta che lasciava presagire la fine del mondo, abbiamo esplorato tutto il percorso benessere previsto dall'Hotel. Palestra, idromassaggio bollente, bagno turco, docce fredde, sauna, tisana al finocchio.
Perfino il Gmarito- seguendo pedissequamente le tappe indicate dal depliant informativo- è entrato nella vasca di fango freddo ricoprendosi di melma benefica così paludosa, che pareva di entrare nelle sabbie mobili della Storia Infinita.
Ci siamo concessi pure un massaggio lunghissimo dopo il quale, tutti unti e con i muscoli talmente rilassati da pensare di essere diventati improvvisamente degli invertebrati, ci siamo dedicati alla lettura, all'acqua gym, altre docce fredde e saune.
Nella struttura abbiamo conosciuto il proprietario, che giura- così come ripetono i filmati informativi in loop sul televisore della sala lettura- di avere creato il Centro Benessere dopo avere scoperto e messo a punto un metodo per guarire praticamente tutte le malattie con fango e vapore.
Io, naturalmente, sono rimasta molto colpita, essendo una credulona: purchè la teoria sia esposta in maniera affascinante e piena di passione, potrei credere perfino che la terra è piatta.
Così ho deciso di prendere il biglietto da visita del Signor B., non si sa mai.
Da un lato c'era il logo del suo Hotel centro benessere di medicina naturale.
Sull'altro lato, l'Agenzia di Pompe funebri di cui è titolare.

Che dire, i bergamaschi sono uomini pratici.
E onesti, dopo tutto.
allusione all'arca in contesto diluvio universale

Sylvia, Sylvia e ancora Sylvia

sala lettura

rococò 


sbirciando fuori: gocce grandi come piattini, direbbe Sylvia Plath

concetto lombardo-veneto di eleganza e lusso
brrrrrrr



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