28 gennaio 2019

le fasi della camera da letto

La nostra camera da letto ha attraversato varie fasi.
Fase iniziale: nido d'amore.
Considerato che insieme alla cucina era l'unica stanza arredata della casa, la sensazione era di una camera superior 4 stelle.



Mancava l'armadio, la cassettiera, il lampadario, le tende. Però c'erano due comodini e il letto di ferro battuto, una abat-jour e una lampadina appesa ad un filo che secondo il Gmarito- dieci anni più tardi-lo faceva sentire ancora giovine sposino.

Fase figli neonati.
Questa fase è durata come la guerra di indipendenza.
Si è aggiunto un armadio, un omino portaabiti rimasto nascosto per tempo immemore sotto un mucchio di abiti maschili di tutte le stagioni, su cui hanno pasteggiato le tarme per anni. Nel letto albergavano costantemente varie creature: coppette assorbilatte, ciucci, bambini addormentati, bambole di pezza, libri cartonati, lego.
Nei comodini, essendo pochi i mobili contenitori presenti in casa, venivano stipate ogni sorta di cianfrusaglie assieme a documenti di vitale importanza: biberon, ciabatte, rate del mutuo, sveglie fracassate, libri, bucce di banane ammuffite, libretti degli assegni, forbicine per unghie.

Fase di crociera
Durante la fase di crociera abbiamo assistito ad un incrementarsi di urbanizzazione sotto al letto: scatoloni con lampade smontate, scarpe spaiate, piatti da portare in discarica, cassetti sottoletto contenenti coperte e piumoni,vecchie piastrelle del bagno, e a volte inusitati tesori sfuggiti all'aspirapolvere: monete cadute dai pantaloni del gmarito, orecchini, romanzi non finiti di cui si erano perse le tracce.
Ogni volta che tentavo di pulire sotto al letto, era come organizzare lo spostamento del Circo Orfei.
In questa fase i comodini sono stati soppiantati con una piccola libreria dal lato intellettuale del letto, ovvero quello del Gmarito, a fianco del quale era possibile trovare una piccola emeroteca con i quotidiani conservati a partire dal 2006, casomai volesse rileggere quale fosse il tasso di interesse dei BOT durante la crisi del 2012.
Dal mio lato, non intellettuale, evidentemente, un comodino provvisorio esattamente com'è stata e com'è come gran parte della nostra casa, arredata per approssimazioni progressive. Il mio pseudocomodino ospitava-sempre per quella cronica carenza di contenitori e spazi- mutande e calze del Gmarito, sicchè io potevo usufruire solo della superficie superiore, su cui ovviamente trovava posto una giungla di oggetti fuori posto che stazionavano in maniera transitoria in attesa di trovare una collocazione appropriata.
Durante questa lunga fase durata fino all'altro ieri, troneggiavano un pò ovunque cesti pieni di biancheria da stirare o stirata, che venivano all'occorrenza spostati sul letto durante il giorno, e sul pavimento durante la notte, vagando senza meta, e venendo svuotati e di nuovo riempiti costantemente in un ciclo senza fine che ricorda la maledizione di Sisifo.
Però abbiamo almeno acquistato una lampada vera e messo le tende a cui i gatti adorano farsi le unghie.
A volte, quando ero sola in casa, spesso febbricitante, armata di grandi sacchi della spazzatura, compivo spedizioni punitive eliminando grandi quantità di robaccia, ogni volta stupefatta di come gli oggetti ci avessero invaso, silenziosamente e in maniera così subdola.
Probabilmente perfino la Kondo avrebbe rinunciato a fare una cernita, avrebbe dato fuoco a tutto quanto, e acquistato un tatami, che non consente che al di sotto vengano stoccati scatoloni di vecchie piastrelle o aste di tapparelle che "potrebbero servire."

Ultima fase: fase borghese
Toccati i quarant'anni, dismessi pannolini, e incrementato notevolmente il numero di camicie che-assieme ai giornali vintage- sono la passione del Gmarito, abbiamo deciso di dare una svolta alla camera da letto e renderla presentabile, e non più il purgatorio in cui le cose sono senza fissa dimora e un mondo parallelo e incontrollato che si agita ed espande sotto al letto.
Abbiamo comprato, sponsorizzati dai suoceri, due monoliti alti e scuri che mi ricordano 2001 odissea nello spazio, dotati di sei cassetti ciascuno.
Io li guardo con venerazione esattamente come le scimmie del film di Kubrick 
L'acquisto ha provocato una reazione a catena definitiva: dopo avere speso tutti quei soldi, le ceste erano intollerabili, e sono state dirottate definitivamente in veranda.
-mammma, dov'è la felpa rosa?- (ovvero quella che ha indossato tutto l'inverno e che si incammina da sola verso la lavatrice)
-nella cesta in veranda-
-mamma, ma questa felpa è GELATA-
-No, è fresca di bucato.-
Poi, in questo nuovo, elegante contesto imborghesito, sono stata folgorata dai cuscini.
Adesso c'è questa morbosa passione per i cuscini d'arredo, senza alcuna funzione se non quella estetica, potrebbero pure essere imbottiti di segatura, non importa.
Più ce n'è, più il letto è à la pàge.
Io mi sono fatta prendere la mano.
-Amore, dove sei?-
-Sono qui-
- ma dove?-
-Guarda che stai abbracciando un cuscino!-
- Certo, ci sono cuscini ovunque!-
Il Gmarito getta tutti i cuscini sul pavimento, pare ci sia stata una perquisizione.
Oppure, se è troppo sfinito per crearsi un giaciglio in mezzo ad essi vi scompare dentro.
Una sera, mi sveglio improvvisamento alle tre di notte.
Il Gmarito doveva essere tornato dalla riunione mentre dormivo, mi giro dalla sua parte con un occhio semiaperto e facendo luce col cellulare:
non c'è! Panico! ospedale, polizia, denuncia di scomparsa, bambini orfani!
Poi ho udito un rantolo provenire da un ammasso di 6 cuscini.
E l'ho salvato prima che soffocasse.

-Amore, ti prego, eliminiamo almeno due cuscini.-
quando i cuscini erano ancora 4





1 commento:

  1. Sul mio divano ho almeno una quindicina di cuscini...ogni volta che andavo all'Ikea compravo l'esterno o l'interno nel centro delle opportunità, ho smesso quando ormai il divano era utilizzato solo come porta cuscini...
    E comunque grandi complimenti...io il letto non lo faccio mai, se non due secondi prima di tuffarmici dentro!

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