9 settembre 2019

Ci siamo eh.
L'anno sta per iniziare.
D'accordo Pavese diceva che la gioia sta nel cominciare.
Ma bisogna capire cominciare cosa.
E d'altra parte, mettiamocela via.
La gioia sta nella fatica. Quando sei adulto.
Quando sei bambino la gioia può stare pure nel fare una pallina con la caccola e appiccicarla sulla sedia del bus.


Comincio settembre con questo pensiero di Christiane Singer che pressapoco scrive così:
...mi sono seduta e ho guardato la mia vita e visto che tutto era perfetto, anzi, meglio: che niente era perfetto.

Quello che voglio tenere a mente e' questo concetto che laddove una cosa è perfetta, diventa finita, NULLA PIù VI SI PUò AGGIUNGERE O TOGLIERE, è MORTA, e che solo ciò che è imperfetto può aspirare all'infinito (cioè non-finito).

Per noi che pensiamo che per essere felici tutto deve aderire ad un disegno in cui non ci sono turbamenti, nè fatica, nè imprevisti o bruttezze, ma solo armonia e spontaneità.

Questa scrittrice, che non conosco se non per due righe lette per caso in una intervista, scrive:
"Nel corso della vita ho raggiunto la certezza che le catastrofi servono ad evitarci il peggio. Sapete che cosa è il peggio? È aver trascorso la vita senza naufragi, è esser  sempre rimasti alla superficie delle cose”

Comunque devo ricoprire molti libri che ancora devo ritirare in cartoleria, fare il menù della settimana, abituarmi al buio che si riprende la sua rivincita sull'estate, scrivere molte volte il nome di SuperMario dappertutto, dalle mutande al temperino, decidere insieme al Gmarito la questione del liceo di Wonder Woman, iscriverli qua e là, compilando infiniti fogli sulla privacy, andare dal dentista.

Ma voglio ricordare alcune cose belle.
Wonder che fa tutta da sola i biscotti con SuperMario (compresa la cottura)
CatWoman che insegna a suo fratello a giocare col geomag e a superare le sue pigrizie mascherate da insicurezze.
Una passeggiata al lago.
Megamind che guarda lontano chiedendo quando si può diventare ragazzi alla pari in un paese straniero.
Una bella cena con amici.
Un pomeriggio a Milano con CatWoman.
Un bel vaso con i colori primari. Il tramonto dalle finestre.



3 commenti:

  1. Se Megamind avesse la patente lo prenderei io come ragazzo alla pari, anche se solitamente scarto i maschi...sono nella m***a dopo che la francese è arrivata e dopo due giorni se n'è andata!! Il parto si avvicina e trovarne una last minute è davvero dura!
    Comunque vabbè, era un piccolo sfogo. Bella l'idea che una cosa perfetta è morta e non ci si può aggiungere niente, me la devo ricordare!

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    1. oh, mamma mia! sono corsa sul tuo blog per aggiornarmi sulla ragazza alla pari...è una roba incredibile. Ma è davvero incredibile? Forse no, perchè il concetto di impegno appartiene sempre di meno alle persone (e non voglio parlare dei giovani, ma proprio di tutti). Tutto pare revocabile in ogni momento, perchè l'IO è sacro ed è l'unico aspetto su cui investire. Tutto il resto è in funzione della propria realizzazione personale: il matrimonio, l'impegno politico, l'amicizia...è sempre più così. L'unica cosa su cui non si ritorna indietro pare essere l'iscrizione alla palestra.

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    2. E' lo stesso pensiero che ho avuto io!! Pari pari...tranne la palestra, a quello non ci avevo pensato!!! :D
      Per me è una cosa che va al di là di ogni umana comprensione, perché io invece sono proprio al contrario, anche se negli anni ho dovuto imparare che ci sono anche IO.

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